Parole che nutrono

Accettare quello che è accaduto in passato

diamante graffiato

Un principe possedeva un enorme diamante di cui andava fierissimo. Questa pietra preziosa era costruita in una teca protetta.

Un giorno il principe chiese ad un suo servo di portargli il diamante, perché desidera ammirarlo più da vicino. Prendendolo tra le mani, quale non fu il suo stupore nello scoprire un enorme graffio sulla parte del diamante che di solito non vedeva!

Il principe divenne molto infelice; non riusciva a smettere di pensare a quella pietra preziosa e al difetto di cui non era stato consapevole. Decise di radunare il consiglio e di esporre il problema.

Alcuni consiglieri volevano avviare una grande indagine per trovare i colpevoli, quelli che avevano rigato il diamante. Altri intendevano creare una commissione scientifica per cercare di capire cosa potesse essere più duro del diamante e graffiarlo. Altri ancora suggerivano di rimettere il diamante nella teca e cercare di dimenticare che avesse un lato imperfetto.

Il consigliere più anziano e più saggio prese la parola: “Vostra maestà, credo che la soluzione migliore consista nell’utilizzare questo difetto nel diamante per farne qualcosa che ne aumenti il valore”.

Tutti i consiglieri si misero a ridere di questa proposta, che giudicavano stramba. Il principe fece loro segno di tacere e si rivolse all’anziano: “E come pensi si possa fare?”.

“Vostra maestà, conosco un orafo incredibilmente dotato che abita nei dintorni. Potremmo farlo venire”. “E sia – disse il principe – lo si vada a chiamare”.

Si vide allora arrivare un artigiano vestito con semplicità, dallo sguardo caloroso e dal  sicuro. Quando gli fu presentato il problema, rispose che poteva fare qualcosa. Il principe non si sentiva molto rassicurato, ma ripose fiducia nell’orafo.

Tre giorni dopo, l’artigiano andò dal principe reggendo su un vassoio coperto di velluto il diamante, che scintillava di mille luci. Dal graffio l’uomo aveva ricavato lo stelo di una splendida rosa che aveva inciso nel diamante; era riuscito a creare il fiore in modo tale da aumentare la bellezza e lo splendore del diamante.

Il principe era meravigliato. Ricompensò l’orefice e ordinò di riporre nuovamente il diamante nella teca, con il lato inciso in evidenza, per poterlo ammirare. Non c’era più nulla da nascondere, il graffio “della vergogna” era diventato il supporto di una splendida rosa…

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Questa metafora riassume bene quanto può succedere quando accettiamo quello che è stato in passato.

Alcuni, come i consiglieri del principe, vogliono trovare i colpevoli, smascherarli, punirli … farlo tuttavia non cambia ciò che è.

Altri vogliono capire il perché, perché io, da dove deriva? Si arriva a risalire nel tempo, magari per trovare l’origine del problema alcune generazioni prima. Questo non cambia ciò che è.

Infine, come i consiglieri del principe, un gran numero di persone preferisce “dimenticare”: è passato, è finito, non parliamone più. Neanche questo cambia ciò che è. Tutte queste strategie seguitano ad alimentare una sofferenza non accettata.

L’unica via che permette di andare verso la serenità consiste nel confrontarsi con il proprio dolore, i rimpianti, il rancore, l’odio, la paura, accettarne l’esistenza e il fatto che spesso abbiano buoni motivi per esistere,

E’ poi necessario esprimerli, parlandone a qualcuno (un percorso di Counseling può aiutarti a fare questo), mettendoli per iscritto, disegnandoli, dipingendoli, scolpendoli, interpretandoli, cantandoli … insomma, dando loro una forma al di fuori di noi.

Occorre poi guardarli in faccia, considerarli come materiale da costruzione e cercare di capire cosa farne.

Una volta trovato il modo di procedere a questa sublime alchimia che consiste nel trasformare la sofferenza in compassione, il dolore del passato può essere accettato pienamente e la nostra vita essere finalmente vissuta per intero ….

2 pensieri riguardo “Accettare quello che è accaduto in passato

  1. Buongiorno Gabriella,
    la seguo e ho pubblicato questo suo Link nella mia pagina Facebook “Perché l’arte come terapia è in grado di guarire le ferite” perché mi è piaciuto e sembrato molto adatto. Spero sia d’accordo.

    Un saluto,
    Francesca

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    1. Buongiorno Francesca 🙂

      grazie per aver condiviso il mio scritto. Credo fermamente che l’espressione artistica sia uno strumento privilegiato per “parlare” di ciò che le parole non riescono a dire. Ed è forse proprio con il mezzo artistico e il processo attraverso cui lo si “crea” che si riesce ad accettare più facilmente quello che ci è successo. L’arte porta con sè la possibilità di tras-formare, passare ad un’altra forma. dare al dolore un’altra forma per poter andare oltre …
      sperando di ritrovarti ancora tra le mie pagine …. un saluto affettuoso 🙂

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