Riflessioni per ri-trovarsi ...

Emozioni e decisioni …..

BINARI

” L’uomo crede di volere la libertà. In realtà ne ha una grande paura. Perchè? Perchè la libertà lo obbliga a prendere delle decisioni, e le decisioni comportano i rischi.” Erich Fromm

Talvolta, prendere una decisione, come ho più volte rimarcato in vari post, rappresenta un momento increscioso. Sorgono dubbi, conflitti, stress. La paura di soffrire diventa un fattore decisivo nelle scelte. Coloro che diventano dei leader sono giustamente persone in grado di prendere decisioni, affrontare la critica, resistere ai “no”.

Ciononostante, non abbiamo scelta: se non prendiamo noi le decisioni che ci riguardano, lo faranno gli altri o gli eventi.

Prendiamo in media cinquemila decisioni al giorno, molte di queste invisibili, semplici, di routine. Alcune grandi decisioni, tuttavia, richiedono riflessione, consigli , paragoni.

A volte diamo vita ad un comportamento in accordo a ciò che desideriamo veramente. Manifestiamo quindi fisicamente quello che proviamo, per esempio scuotendo la testa, evitando di prestare ascolto, muovendo i piedi etc…

Osservando questi micromovimenti, ci facciamo un’idea della decisione che vorremmo davvero prendere. Ciò che temiamo non è la decisione, bensì le eventuali conseguenze e l’eliminazione delle altre opzioni.

Se una decisione non ci aggrada, possiamo rimanere bloccati per giorni, fino a quando diventa troppo tardi. Pertanto, invece di farsi trasportare dalle correnti della vita è meglio dirigersi da sé. Talvolta evitiamo di riflettere e ci lasciamo bloccare da timori illusori. Quando invece decidiamo di esaminare le conseguenze di ogni decisione, la paura diminuisce e le idee diventano più chiare.

Ecco qualche “dritta” per cercare di uscire indenni dal ginepraio della scelta ….

Per prendere più facilmente delle decisioni, esaminate:

  •          Le emozioni che sentite nel momento in cui vi preparate alla scelta
  •          Le emozioni che desiderate provare
  •          Le emozioni che proverete se prenderete questa o quella decisione

Per eliminare i freni, osservate quello che vi impedisce di prendere una decisione: “Se prendo questa decisione, ecco cosa può succedere …. e in questo caso io rischio di provare …”

Studiate diverse ipotesi e, per ciascuna di esse, esaminate le conseguenze:

  • “se non prendo nessuna decisione, ecco cosa può succedere …. e in quel caso io rischio di provare …”
  • “Ecco cosa voglio evitare di provare o di provocare …”
  • “La cosa più importante per me è ….”

Durante tutti questi passaggi è consigliabile essere assolutamente onesti con se stessi. Capita di perseguire degli obiettivi per far colpo su persone che non hanno creduto in noi o che ci hanno umiliati, per provare loro che avevano torto. Si tratta però di una disperata battaglia per essere all’altezza dell’immagine che vogliamo avere di noi stessi. Questo può favorire il successo economico e, raramente, quello affettivo, ma ad un prezzo molto elevato: una volta raggiunto l’obiettivo, rischiamo di accorgerci che non ci interessa affatto.

Succede anche che la fiducia altrui ci trasmetta coraggio nel momento in cui non ci crediamo più o che delle parole di incoraggiamento pronunciate magari anni prima diventino un nettare nei periodi di dubbio.

Proviamo a chiederci:

  •          Quali sono le mie motivazioni?
  •          Perché ho intrapreso quello che ho intrapreso?
  •          Cosa mi motiva oggi?
  •          Se sono sincera con me stessa cosa posso attuare?
  •          Quali sono i ruoli che mettono in moto le mie emozioni?
  •          Cosa temo di provare?
  •          Cosa temo di essere?
  •          Cosa sono orgogliosa di essere?

E ancora:

  •          Per me sarebbe un incubo se la gente si accorgesse che …. E che, in fondo ….

Ci caliamo nei ruoli così come indossiamo degli abiti, perché sono chic, eleganti, fanno colpo e permettono di metterci bene in vista. Ci collochiamo nella posizione di Vittima, senza alcuna colpa riguardo  a ciò che mettiamo in moto, e la vita si profila davanti a noi come un paesaggio oltre il finestrino del treno. Ci mettiamo anche nella posizione del Salvatore, che si fa carico di sapere al posto degli altri quello che è opportuno provare. O del Persecutore, deputato a fare il gendarme … nell’interesse altrui, ovviamente! Purtroppo però, questi ruoli ci separano da noi stessi e ci bloccano ad uno stadio arcaico della nostra evoluzione!

Quando commettiamo uno sbaglio, una vocina interiore ce lo segnala. Tuttavia, la maggior parte del tempo non la udiamo, perché abbiamo preso l’abitudine di soffocarla sotto validi motivi.

Se abbiamo un’unica possibilità, non si tratta più di una scelta ma di un obbligo, un vicolo cieco. Se invece abbiamo due possibilità, si tratta di un dilemma che genera esitazioni; in questo caso siamo ridotti al rango di interruttori a due posizioni.

La scelta inizia laddove ci sono tre possibilità. Esaminando le nostre decisioni dall’ottica delle emozioni che suscitano, scegliere diventa più facile. Talvolta sentiamo necessario al presente accettare un’emozione sgradevole (fare uno sforzo, adempiere ai nostri obblighi) per evitare in futuro un’emozione ancora più sgradevole (farsi rimproverare, sentirsi in colpa) o per conseguirne una piacevole (sentirsi bene, ricevere dei complimenti).

Se vi sentite costretti verso un’unica via, che conduce in una sola direzione già nota come il percorso del treno, datevi delle scelte creando altri tracciati, stazioni di smistamento e biforcazioni.

Un’altra possibilità è di accettare le cose come sono senza lamenti e piagnucolii …

oppure, ed è con questo pensiero stimolo che vi lascio, provate ad introdurre numerose ipotesi prendendovi alla fine l’impegno di fare un piccolo passo:

  •          Cosa succederebbe se decidessi così? O cosà? O se non decidessi affatto?
  •          Quale è la peggior cosa che potrebbe capitare e, in quel caso, come reagirei?
  •          Quale piccola cosa, interamente dipendente da me, mi piacerebbe fare oggi?

4 pensieri riguardo “Emozioni e decisioni …..

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