Crissi Piras – Colori Viaggianti –
“Dove và la mano là seguono gli occhi
Dove guardano gli occhi là si dirige la mente
Dove posa la mente là nasce l’emozione
Dove palpita l’emozione là si realizza l’essenza dell’arte ….”
Abhy Naya Darpana, Trattato Indiano
Per Counseling-Espressivo o ARTcounseling si intende quella particolare relazione d’aiuto che si serve delle immagini e del “fare” artistico per agevolare l’autoconsapevolezza che portera’ al cambiamento.
L’arte permette un’espressione diretta, immediata, spontanea, arcaica ed istintiva di noi stessi che non passa attraverso la ragione ed è per questo motivo che può diventare un “velocizzatore” di consapevolezze.
L’ArtCounseling si basa sul concetto che ognuno ha in sé delle risorse proprie e un potenziale autorigenerativo che va semplicemente stimolato e il Counseling Espressivo si pone come obiettivo la riappropriazione di tale patrimonio in quanto può essere un valido sostegno nelle situazioni di difficoltà a cui la vita ci pone di fronte.
Il processo artistico attinge alla fantasia, alla ricchezza dell’analogia che consente di vivere “come se”, dando la possibilità di sperimentare personalmente qualcosa di nuovo o da un nuovo punto di vista guardare una situazione conosciuta immersi in una situazione spazio-temporale in cui il nostro Giudice Interiore per un momento chiude gli occhi e sta al gioco.
Questo ci offre l’opportunità di assumere un rischio, senza però dover rischiare troppo, con il vantaggio di poter trasferire il risultato dell’esperienza alla vita “come è”.
Sono almeno tre le caratteristiche che ci rivelano come il processo e lo sforzo creativo nella produzione artistica, in un setting di Artcounseling, possano avere una funzione di crescita ed evoluzione:
- La creazione di uno spazio di comunicazione flessibile con il proprio ambiente
- La capacità di saper distinguere tra mondo interno e mondo esterno, cioè tra fantasie, desideri, bisogni e realtà
- La capacità di regolare e trasformare le proprie emozioni.
Nel Counseling Espressivo la presenza di “oggetti” nel setting e il ruolo che questi assumono nel processo appaiono di notevole importanza per comprendere sia la tecnica in quanto tale sia lo spazio di comunicazione che si viene a creare tra counselor e cliente.
Il setting diventa spazio di comunicazione mediato dal prodotto, dove l’oggetto creato dal cliente , svolge il ruolo di traghettatore di senso verso una più chiara e consapevole conoscenza di sè e delle sue risorse.
Il “soggetto espressivo” (artistico e corporeo) non deve mai subire “interpretazioni”, il significato è sempre personale, privato e và ricercato attraverso l’esplorazione, cosicché sia il cliente stesso ad individuare il giusto messaggio della propria creazione.
Il “soggetto espressivo” creato è un prodotto dialogico e mantiene in sé infinite possibilità di significato. Identificare il prodotto attraverso una interpretazione è pertanto riduttivo, lo ingabbia e non gli permette di essere «cosa viva», che muta all’occhio di chi la osserva e contribuisce ad un continuo scambio comunicativo.
In ARTcounseling il “soggetto espressivo” è parte di un processo che si compone di momenti successivi, ognuno con la propria acquisizione. Durante questo processo il cliente può giungere ad un insight che lo porta ad una scoperta e nello stesso tempo dona al “soggetto” una nuova profondità.
L’espressione artistica favorisce almeno due importanti funzioni:
- permette di rappresentare, per poi scoprire, conoscere, riconoscere, per contenere, ordinare, avvicinare distanziare ed organizzare la realtà interna;
- e di costruireattraverso l’invenzione e la sperimentazione, per dare poi nuovi significati alle realtà interne ed esterne.
Ossia ha possibilità AUTO-ESPLORATIVE – TRASFORMATIVE –RIPARATIVE.
E il prodotto artistico assume, di conseguenza, 3 principali significati:
LUDICO => la creazione
NARRATIVO => per raccontare di sé
CONOSCITIVO => per porsi e rispondere a delle domande
Il processo creativo si esplica, quindi, in un vivere pieno di significati, in un adattamento alla realtà attivo. Non è l’Arte che trasforma la realtà o che cambia il mondo, ma può trasformare il linguaggio umano e l’uomo in quanto tale. E’ chiaro, in tal senso, che è l’individuo in quanto “trasformato” dall’Arte che può poi tentare di trasformare la realtà con la sua vita e con la sua capacità di vivere in maniera attiva e adeguata alle proprie emozioni. Il processo creativo non significa semplicemente originalità e libertà, ma implica uno sforzo a trovare nuovi Oggetti allargando l’ambito dell’esperienza umana.
Bibliografia:
Giusti,E & Piombo I. (2003) Arteterapie e Counseling espressivo, Roma, Ed.Sovera
Golman D., Ray M., Kaufman P. (2001), Lo spirito creativo, Milano, Ed. BUR Rizzoli