Olio su tela di Orszag Lili – Self-portrait in front of a Wall (Young Girl in front of a Wall) –
La paura è l’emozione più difficile da gestire. Il dolore si piange, la rabbia si urla, ma la paura si aggrappa silenziosamente al cuore. Gregory David Roberts
Stimolata dall’intenso week end di formazione per Agevolatori del Metodo Mandala-Evolutivo® che ho condotto, in cui abbiamo lavorato sui due grandi “mostri” Rabbia e Paura alcune riflessioni sulla paura fonte di molti dolori e “impantanamenti”…….
Tutti abbiamo provato almeno una volta la sensazione “paludosa” di qualcosa che ci impediva di proseguire spediti nella vita, come se avessimo dei legaci alle caviglie che ci frenavano il passo. Magari all’inizio era una sensazione lieve, che passava quasi inosservata, ma a lungo andare si è trasformata in un peso che affossava e impediva ogni movimento e decisione.
Questa è l’energia della paura che ci sclerotizza, ci blocca, rendendoci statici e stagnanti. Questa è la paura di cui aver paura!!!
Come per ogni cosa, siamo noi a decidere la nostra percezione, che altro non è che un pensiero, ed è nostro, e quindi possiamo scegliere di cambiare, e farlo consapevolmente: decidiamo di trasformare questa energia in qualcosa di propulsivo, in una spinta verso, un impulso trainante a fare invece che a non fare.
La paura, dunque, è una emozione, ed è nostra. Questo implica che, facendo parte di noi, è insopprimibile. Tanto vale cominciare ad accettarla e vederla come un’amica, una consigliera che ci consente di accorgerci che qualcosa non va e che spesso ci protegge dai pericoli.
I muri che abbiamo costruito hanno avuto la loro ragione di essere e inizialmente ci hanno dato l’illusione di essere protetti. Magari abbiamo convissuto per anni con questa realtà parziale, senza renderci conto che non ci permetteva di vivere pienamente, finchè il fastidio si è manifestato prepotentemente, obbligandoci a fare qualcosa, non sopportando più l’esperienza della paura e l’impossibilità di aver fiducia nel mondo e negli altri.
Quando ci troviamo di fronte al muro compatto della paura, lo possiamo sentire, toccare, percepire concretamente. Comunque cerchiamo di aggirarlo, ci ributta indietro, come se fosse di gomma. Se cerchiamo di scalarlo, ci rendiamo conto che è infinitamente troppo alto … ci chiude l’orizzonte, ci soffoca, finchè comprendiamo che l’unico mezzo di superarlo è quello di andarci dentro.
Ma come creare il coraggio per saltarci dentro? Come scrollarsi di dosso anni di timori, di palpitazioni, strati e strati di insicurezze?
Il miracolo siamo coi ed è solo facendo un atto di fiducia verso noi stessi che ci permettiamo di andare oltre la paura. Purtroppo, non esiste la formula magica che va bene per tutti, ognuno è necessario che trovi la propria.
Basta fare il primo passo, entrando nella paura , e spesso ci accorgiamo che in realtà si tratta di una bolla di sapore causata dalle nostre ansie e preoccupazioni.
Altre volte, invece, è l’espressione di un vecchia ferita che riaffiora e che ci fa regredire a quello stato di bambini inermi facendoci dimenticare che ora il nostro stato è adulto e perfettamente in grado di accogliere, gestire e fronteggiare le nostre fragilità.
Con questo non sto dicendo che affrontare la paura sia facile, ma solo che è meno difficile di quanto possa apparire.
Ognuno di noi ha avuto e avrà il suo muro e il terrore che rappresenta, ne ha sperimentato la consistenza, il senso di claustrofobia che ad un certo punto diventa insopportabile, .
Ogni muro ha delle colorazioni diverse, paura di amare, paura di non essere amata, paura del rifiuto, paura di fallire … e chi più ne ha più ne metta.
Ma nessuno di questi muri è per sempre!
Basta scegliere qualcosa di diverso, a volte basta porsi ad un’angolazione diversa, oppure indossare un paio di occhiali da sole per smorzare il bagliore accecante che ci impedisce di vedere l’uscita o ancora lasciare che la vista si offuschi per mettere meglio a fuoco il centro del muro e, come per incanto, vedremo sparire il”mostro” ……..