Klimt – particolare di “le tre età” –
Oggi parliamo di Modelli Operativi Interni.
Il Modello Operativo Interno (IWM= Internal Working Models o in italiano M.O.I.)) e’ un concetto chiave della teoria di Bowlby. Nel corso della crescita e dell’interazione continua con il proprio ambiente,il bambino si costruisce delle rappresentazioni interne complementari che comprendono il Se’ e le figure di attaccamento, rappresentazioni che scaturiscono dai modelli relazionali tra il bambino e le figure di attaccamento. Questi “assunti di base” formano dei modelli relativamente fissi che il bambino usa per predire il mondo e mettersi in relazione con esso; un bambino con un attaccamento sicuro avra’ un Modello Operativo Interno di una persona che si prende cura di lui, sensibile, amorosa, affidabile e di un Se’ che e’ meritevole di amore e attenzione e questo andra’ ad influire su tutte le altre relazioni, al contrario, un bambino dall’attaccamento insicuro puo’ vedere il mondo come un posto pericoloso nel quale le altre persone devono essere trattate con grande precauzione e si considerera’ come incapace e non meritevole di amore.
Il concetto di Modello Operativo Interno e’ importante per spiegare il perscorso nello sviluppo della personalita’ che per Bowlby, a differenza delle teorie psicoanalitiche tradizionali, non e’ il passaggio attraverso una serie di stadi bensi’ e’ l’avere davanti una serie di possibili percorsi e “quello su cui si procedera’ verra’ determinato in ogni istante dall’interazione dell’individuo, come’e’ in quel momento, con l’ambiente in cui gli capita di essere”
I Modelli Operativi Interni consentono, quindi, all’individuo di valutare e analizzare le diverse alternative della realtà, scegliersi quella ritenuta migliore, reagire alle situazioni future prima che queste si presentino, utilizzare la conoscenza degli avvenimenti passati per affrontare quelli presenti, scegliendo un’azione ottimale in relazione agli eventi stessi.
Per valutare i Modelli Operativi Interni dell’adulto fu messa a punto da Mary Main una procedura chiamata Adult Attachment Interview. un’ intervista semi-strutturata, con domande dirette, relative alle relazioni del genitore durante l’infanzia con la figura di attaccamento e sull’influenza esercitata da queste prime relazioni sul suo successivo sviluppo, e si è rilevato che:
Genitore del bambino sicuro.
Classificato come stile Sicuro tende a dare valore alle esigenze di cure e attenzioni del figlio; nell’intervista i suoi resoconti sono di una infanzia sicura descritta in maniera coerente e costante .Il suo modello di Sé e dell’Altro è positivo.Ha un basso esitamento, bassa ansia. Alta coerenza, alta fiducia in se stesso, approccio positivo con gli altri, alta intimità nelle relazioni. Le sue relazioni di coppia sono caratterizzate da intimità, rispetto, apertura emotiva ed i conflitti con il partner si risolvono in maniera costruttiva.
Genitore del bambino evitante.
Classificato come stile Distanziante tende a svalutare i bisogni di cura e attenzione del figlio, durante l’intervista fornisce racconti brevi e incompleti, sostenendo di avere pochi ricordi e tendendo ad idealizzare il passato con espressioni del tipo:”ho avuto una infanzia perfetta”.
Modello di Sé positivo, dell’Altro negativo. Il modello positivo dell’individuo distanziante lo porta ad avere alta fiducia in se stesso senza interessarsi del giudizio degli altri. Il modello negativo che ha dell’altro lo porta a dare l’impressione di non apprezzare molto le altre persone, talvolta, cinico o eccessivamente critico. Svaluta l’importanza delle relazioni e sottolinea l’importanza dell’indipendenza, della libertà e dell’affermazione. Le sue relazioni di coppia sono caratterizzate dalla mancanza dell’intimità, tendendo a non mostrare affetto nelle relazioni. Preferisce evitare i conflitti e si sente rapidamente intrappolato o annoiato dalla relazione.
Genitore del bambino insicuro-ansioso-ambivalente.
Classificato come stile Preoccupato tende a manifestare una certa conflittualità rispetto ai bisogni di cura e attenzione del figlio, nell’intervista fanno racconti inconstanti e caotici nei quali appaiono ancora molto coinvolti in conflitti e difficolta’ passate contro le quali stanno ancora lottando .
Modello di Sé negativo e dell’Altro positivo. Il modello negativo che l’individuo preoccupato ha di sé lo porta ad avere una bassa autostima tendente alla dipendenza del giudizio degli altri. Invece, il modello positivo che ha dell’altro lo porta alla continua ricerca di compagni e di attenzione. Necessita continuamente di intimità nelle relazioni tanto che la sua insaziabilità nella richiesta di attenzione tende a far allontanare gli altri. Le sue relazioni sentimentali sono costellate di passione, rabbia, gelosia e ossessività. Tende ad iniziare i conflitti con il partner rimandando, però, la rottura del legame.
Genitore del bambino disorganizzato
Classificato come stile Timoroso-Evitante appare concentrato su propri problemi di perdita non risolti e per questo è disattento e poco empatico nei confronti del figlio, questa categoria di genitori e’ classificata a parte si riferisce specificatamente a persone che hanno subito eventi traumatici come violenze carnali che non sono state emotivamente risolte.
Modello di Sé negativo, dell’Altro negativo. Il modello negativo che l’individuo timoroso-evitante ha di se stesso lo porta ad avere bassa autostima e molte incertezze verso se stesso e verso gli altri. Il modello negativo che ha dell’altro lo porta ad evitare le richieste d’aiuto, evita i conflitti ed ha difficoltà a fidarsi degli altri. È difficile trovarlo coinvolto in una relazione sentimentale e quando vi si trova assume un ruolo passivo. In tali relazioni è dipendente ed insicuro. Tende ad autocolpevolizzarsi per i problemi di coppia ed ha difficoltà a comunicare apertamente e a mostrare i sentimenti al partner.
A domani con una riflessione su quanto l’Attaccamento influenzi le relazioni di coppia ….. se sei curioso seguimi! 🙂