immagine tratta dal sito: http://www.isideacademy.it/blog/i-colori-dellanima/
“La creatività è la risposta che apre”. A.Carotenuto
Ormai gran parte degli studiosi in ogni campo concorda nel dire che la creatività è una dote naturale di ogni essere umano.
Quando si parla di creatività si parla di quella caratteristica che ciascuno di noi ha potenzialmente come dotazione naturale alla nascita e ci accomuna tutti.
E’ ciò che ha consentito ad uno sconosciuto 25.000 anni fa di dipingere meravigliosi bisonti sulla parete di una grotta. La stessa che ha consentito ad un certo signore di Vinci di trasformare un pezzo di tela nella Gioconda. Oppure ad un fuoriuscito fiorentino di mettere insieme parole in un modo che, dopo quasi mille anni, ancora ci crea divine emozioni. E ancora ad un giovane ventenne di cavare da una grossa pietra un’opera commovente come la Pietà.
Ed è la stessa creatività che permette a tanti sconosciuti di trasformare pezzi di legno, metallo o stoffa in opere stupende, che ci accompagnano nella nostra vita quotidiana. Oppure dà a tante donne la capacità di mettere insieme alcuni modesti ingredienti per creare capolavori che fanno godere le nostre papille gustative.
E così via in una storia di millenni dove potremmo trovare una serie infinita di esempi di questa nostra meravigliosa e unica creatività.
Perché la creatività, come non mi stancherò mai di ripetere, è una dote comune a tutti gli esseri umani fin da piccoli. Perché la creatività è una capacità che accomuna l’attività artistica con ogni altra esperienza creativa dell’essere umano, anche quelle più banali della vita quotidiana che non comportano la produzione di un oggetto o la soluzione di un problema.
La creatività non è una cosa astratta, né un tratto del carattere o un’abilità tecnica o una capacità che coinvolga una sola dimensione dell’essere umano.
E’ molto più corretto quando si parla di creatività parlare di atti creativi, esperienze creative e soprattutto relazioni creative.
Che cosa significa relazione creativa?
E’ una relazione empatica in cui hanno un ruolo centrale la percezione e la comunicazione di emozioni umane profonde. Ed è proprio questo rapporto che da anima all’atto creativo.
Sia che tu sei un artista, un insegnante, un medico, un counselor, un cuoco etc….. ci si accorge presto di questa verità. Quando non si riesce a stabilire una relazione empatica con il pubblico o con i clienti, quando si lavora solo per il dovere o per il denaro, quando non si riesce a vivere o far vivere emozioni, entusiasmo, partecipazione profonda, è un fallimento.
Se invece ci si mette il cuore, l’anima, cambia tutto. Il segreto è proprio questo: stabilire un rapporto intimo, profondo tra noi e l’altro, vivere ogni esperienza con entusiasmo, come un atto creativo.
Gli elementi che caratterizzano la relazione creativa sono, come dice Fromm (“L’atteggiamento creativo”, 1972),: la “capacità di vedere” e la “capacità di rispondere”.
La “capacità di vedere” è la capacità di percepire creativamente, sviluppando un rapporto empatico profondo con l’oggetto (la persona) cogliendone gli elementi piò intimi e autentici.
La “capacità di rispondere” è la capacità di elaborare ed esprimere liberamente le proprie emozioni all’interno del rapporto. E’ un vibrare spontaneamente e liberamente in perfetta sintonia con l’oggetto/altro. La risposta creativa è la conferma di una relazione empatica per cui il soggetto è riuscito ad entrare nel mondo dell’altro.
La cosa fondamentale è che sia una risposta fondata sul rispetto, un rispecchiare senza modificare né giudicare. Non influenzata dal pregiudizio o dal bisogno di imporre le proprie convinzioni o le proprie valutazioni di bello/brutto, buono/cattivo, giusto/sbagliato.
Una risposta che tenda ad aprire ulteriormente la comunicazione invece che chiuderla in rigidi ruoli, che portano all’annullamento di ogni autentico e creativo rapporto.
Gli elementi che secondo Fromm caratterizzano la relazione creativa sono:
- La capacità di meravigliarsi intesa non come fenomeno esteriore, bensì di un vissuto profondo ed emozionale; ciò che rende il semplice “vedere” un atto creativo. E’ quella capacità di scoprire la bellezza e l’unicità in un modo sempre rinnovato senza aspettare un evento straordinario o eccezionale.
- La capacità di concentrarsi sul presente ossia vivere quello che ci è dato, nel momento in cui ci è dato con tutta il nostro sé unito mente emozioni e corpo, con un attenzione costante allo svolgersi del processo.
- L’esperienza integrata di sé ossia la piena consapevolezza, rimanendo in ascolto e contatto autentico con noi stessi …. “IO SONO, io sono vivo, io sono me stesso …” (D.Winnicott, Gioco e realtà, 1974)
- Tolleranza, armonia e integrazione. I conflitti, la contemporanea presenza di polarità opposte fanno parte della nostra vita quotidiana. E’ dall’integrazione degli opposti che nasce la vita; tutti noi nasciamo dall’unione di due entità diverse (maschile e femminile) ed proprio la coesistenza di elementi antitetici che crea il movimento, il cambiamento e la crescita. La tolleranza intesa come atteggiamento di apertura, disponibilità e rispetto per la diversità che a volte si pone in aperto conflitto con quelli che sono i nostri credo; e tolleranza verso gli ostacoli, ossia l’attitudine ad accogliere ciò che si oppone a noi rendendoci difficile la realizzazione del nostro obiettivo.
- La ri-nascita, ciò che Fromm chiama la “disposizione a nascere ogni giorno”, ossia ad affermare quotidianamente la propria indipendenza, avendo coraggio di esprimere sempre il proprio modo di pensare, di sentire, di essere. Ri-nascita intesa anche come riappropriarsi della curiosità, di quella ingenuità e spontaneità proprie dei bambini che non danno mai nulla per scontato. In una frase: vivere ogni esperienza come un’avventura. Ma ri-nascita significa anche saper rinunciare alle certezze facili, ai sostegni sicuri; osare, mettersi costantemente in gioco avendo il coraggio di affrontare il cambiamento. La ri-nascita implica la capacità di differenziarsi dagli altri e richiede, spesso, la forza di affrontare la solitudine pur di non rinunciare al proprio sé. Esige anche la forza di esporsi in prima persona a costo di subire critiche giudizi pur di non abdicare alle proprie convinzioni, pur di non intaccare la libertà di essere se stessi
“La prima cosa che si nota nell’atto creativo è che si tratta di un incontro … la creatività è il confronto dell’essere umano intensivamente conscio con il suo mondo…” Rollo May
liberamente tratto da V.Cei – Libera la tua creatività – FrancoAngeli