E’ da millenni che la conoscenza di sé viene indicata quale obiettivo fondamentale dell’uomo. Come tutti sanno i greci lo scolpivano nel marmo, sul frontespizio dei templi – “Conosci te stesso” – . Un monito da applicare quotidianamente e da non dimenticare mai. Dobbiamo però riflettere bene su come possiamo impostare oggi una conoscenza creativa di sé, che sia applicabile alla vita di tutti i giorni. Che non sia una chimera irraggiungibile e che sia davvero utile ed efficace per migliorare la qualità della nostra vita rendendoci così artisti di noi stessi capaci di costruire la più importante e preziosa opera d’arte che sia consentita ad un uomo: la libera e massima espressione di se stesso.
Tuttavia non può esserci coscienza di sé se non si rimuovono tutta una serie di false immagini accumulate nel corso di un lungo processo di introiezione e inibizione della creatività che ha le sue radici nelle ingiunzioni e nei divieti subiti da bambini.
Per poter esprimere liberamente tutto il nostro potenziale è necessario prendere consapevolezza di queste immagini distorte e autodistruttive che abbiamo imparato ad elaborare così da poterci liberare dai pregiudizi, che ci hanno insegnato e che ripetiamo automaticamente, credendo in essi come se fossero verità documentate. In questo modo potremo renderci conto che la nostra identità è una cosa ben diversa dai nostri preconcetti e immagini false . La nostra personalità non si identifica con i nostri comportamenti o con il nostro abituale linguaggio autodistruttivo. E’ necessario rendersi conto che siamo noi ad elaborarlo ed è importante riappropriarsi di questa paternità e consapevolizzare che il nostro vero Sé non consiste in questo modo di fare; sono solo abitudini acquisite, che è possibile, con la creatività, cambiare completamente.
Siamo noi gli artefici dei nostri pensieri, delle nostre immagini mentali: capito questo , abbiamo già fatto un passo significativo per la vera conoscenza di Sé. Ma non basta. Andando avanti ci accorgeremo che la nostra personalità è ben diversa, che la nostra creatività può risvegliarsi consentendoci di essere artefici di ben altre immagini e di un linguaggio positivo molto più utile e piacevole
Anche le abituali generalizzazioni ci portano fuori strada nella conoscenza della nostra identità e vanno riviste e opportunamente corrette. “Sono sempre la stessa ….” – “Sono una fallita!” – “Faccio sempre gli stessi errori” – “Non sono mai capace di …” – “ Sono negata per …. “ – “Sono una debole ….” Ecc. ecc. ecc . così via generalizzando, cioè trasformando un dettaglio o un fatto episodico in una regola generale. E ci convinciamo che queste nostre elaborazioni, questi nostri errori interpretativi siano la realtà. Dobbiamo imparare ad assumerci la paternità di queste regole, capire che come le abbiamo inventate, così possiamo cambiarle. E soprattutto è necessario distinguere lucidamente i contenuti falsi di quelle dalla verità del nostro Sé.
Addirittura può essere utile all’inizio esercitarsi nello scrivere su un quaderno queste frasi, in modo da analizzarle obiettivamente. Assumerne una chiara coscienza e utilizzarle in senso positivo, modificandole opportunamente (nel prossimo post ti insegnerò come).
Tuttavia non dovete accontentarvi di conoscere i vostri pensieri più evidenti. E’ utile capire fino in fondo gli schemi abituali, il vostro stile personale di elaborare i fatti accaduti, di filtrare gli stimoli, di selezionare i dati e i ricordi. Vi renderete conto che molto spesso si da più importanza a quei fatti che confermano i nostri pre-giudizi anziché a quelli che li contraddicono, anche se questo sono più significativi e numerosi. Addirittura potrete accorgervi che le vostre previsioni si avverano (“profezie autoavverantesi”) . Cioè le vostre aspettative vi portano a condizionare gli avvenimenti in modo che effettivamente accade ciò che vi aspettavate, sia nel bene che nel male.
Ricordiamoci che la nostra mente ha un potere straordinario sulla realtà e sulla nostra vita. Mai pensare di aver capito già tutto di noi stessi. Noi usiamo abitualmente solo il 10% del nostro cervello, se arriviamo al 20% siamo considerati dei geni. E allora non vi fermate proseguite nella conoscenza di voi stessi: scoprirete nuovi modi di vedere le stesse cose, modi di pensare completamente diversi, interpretazioni originali della realtà. Originali sia nel senso che sono innovative, sia nel senso che hanno origine da voi senza condizionamenti.
Una piena coscienza di sé è strettamente correlata alla libertà di esprimersi, di rivelare ogni parte nascosta di Sé, anche ciò che è stato represso per anni, ciò di cui siamo stati abituati a vergognarci.
Esperienza creativa di Sé significa liberare e accettare ogni tratto diverso della propria personalità, prenderne consapevolezza e rispettarlo. Scoprirete in voi un mondo interno sconosciuto e sorprendente, una varietà e una ricchezza inaspettate. Un tesoro dal valore inestimabile, sommerso per anni, ma intatto nel suo valore e nel suo potere.
Ma per fare emergere tutto questo è necessario non fermarsi in superficie, bensì farsi continue domande e lasciarsi la libertà di esprimersi tranquillamente senza pregiudizi, senza valutazioni e senza critiche o moralismi ipocriti. Le risposte non vanno selezionate né giudicate, bando ad ogni rigidità e conformismo, è necessaria la tolleranza e la ricerca di un’integrazione tra opposte polarità.
Potete vivere, con perfetta armonia, tutte le parti della vostra identità, anche quelle apparentemente inconciliabili. Violini e tromboni sono completamente diversi tra loro, ma convivono nella stessa orchestra e si armonizzano perfettamente creando una sintonia meravigliosa.
L’esperienza creativa di Sé riesce ad armonizzare tratti di personalità completamente diversi tra loro, non ha bisogno di distruggere nulla. Anzi proprio per raggiungere la liberazione completa del sé, deve elaborare nuove formulazioni, completamente differenti da quelle cui è stata abituata per anni facendo venire a galla inaspettatamente muove modalità di vivere la realtà. Un nuovo modo di parlare di se stessi, un nuovo metodo di proiettarsi immagini interne. E’ tutto un nuovo linguaggio, non più distruttivo, che emerge liberamente e che non si immaginava si nascondesse proprio dentro di noi.