Saper dire di “No!”

dire di no

Oggi un post che vuole essere un memento principalmente per me, eternamente in bilico tra l’ascolto dei miei bisogni e il “dover” compiacere gli altri per paura di non essere amata per quello che sono…..

E’ molto importante saper dire “NO” al momento giusto. Non riuscire a negare qualcosa , quando desideriamo farlo, significa dare maggiore importanza ai bisogni delle altre persone, invece che ai  nostri.

Dire “No” quando è quello che si sente, diventa una forma di rispetto e di onestà oltre che verso noi stessi anche verso gli altri.

Le fondamenta del saper dire “No” risiedono nella capacità di essere assertivi. Quando una persona “asserisce” qualcosa, la afferma con convinzione e tenacia, pienamente convinta di ciò che sostiene e con la completa assunzione della responsabilità di quel comportamento e di quella affermazione.

La persona assertiva non è accondiscendente né oppositiva, bensì onesta e sincera nell’affermare ciò che è disposta a fare o non are avendo ben chiare le sue priorità, le sue esigenze e la sua disponibilità.

Tuttavia, dire “No” rappresenta un problema per la maggior parte delle persone, poiché la parola è legata emotivamente al rifiuto personale. Inoltre ci sono anche i molti condizionamenti educativi che portano ad associare la parola “No” con un comportamento egoistico, cattivo, presuntuoso, duro.

Proviamo a vedere quello che ci blocca, quando dobbiamo negare qualcosa a qualcuno e non lo facciamo:

  • “Se dico “No” l’altro potrebbe sentirsi rifiutato e ferito”: questo è possibile, tuttavia rifiutare una particolare richiesta non vuol dire respingere una persona nel suo insieme.
  • “Se dico “No” questa volta, gli altri non mi accetteranno piu”: se fosse così chiediamoci se vogliamo avere amici che non rispettano il nostro diritto a dire “No”.
  • “Se ora dico “No” non mi chiederanno più nulla”: è possibile ma irrilevante. Cerchiamo di affrontare una situazione alla volta.
  • “Mi dispiace per chi mi ha posto una richiesta, perciò non posso dire “No”: se per qualche motivo vogliamo dire “No” e poi facciamo il contrario, ci sentiamo sotto pressione fino a sentirci arrabbiati con noi stessi e di conseguenza risentiti con gli altri.

Corinne Sweet, nel suo libro “Come dire no”, individua quattro trappole psicologiche che ci spingono a dire “SI” quando vorremmo dire “NO”:

  • Voler essere gentili
  • Voler essere amati, rispettati, accettati
  • La paura di perdere amici, familiari, lavoro, posizione sociale, successo, denaro
  • La sensazione di non avere diritto di dire “No”

 

“Spesso non sappiamo dire di no perché temiamo di perdere l’affetto dell’altro; ciò è comprensibile, ma non dobbiamo dimenticare che è sempre nostro dovere  continuare a credere in noi stessi anche quando gli altri non ci approvano o ci rifiutano e che un no, detto al momento opportuno, può aiutarci ad uscire dalla trappola di chi crede di potersi accettare solo in cuna condizione di sudditanza e compiacenza” (F.Nanetti “La forza di ritrovarsi. Assertività ed Emozioni”).

Molte persone (e tra queste ci sono senz’altro io…) non riescono a dire “No” a causa di una eccessiva compiacenza nei confronti degli altri. Fanno delle cose per gli altri senza porsi dei limiti, mettono gli altri al primo posto non curandosi delle proprie necessità.

Molto probabilmente sono stati bambini molto ubbidienti, remissivi, che non creavano problemi, ritenendo così di evitare di essere rifiutati. Bambini a cui non è mai stato insegnato a delimitare e proteggere il loro territorio.

In alcuni momenti essere compiacente, rischiando di far tacere le proprie esigenze, può essere utile per il buon proseguimento di una relazione o se ci si accorge che l’altro ha veramente bisogno di aiuto e ci si sente di volerglielo dare. Il problema nasce quando ci si considera e ci si comporta come se si fosse uno zerbino da poter calpestare ogni qual volta qualcuno lo desidera.

Se si vuole essere disponibili e gentili con tutti, a prescindere da come ci trattano, significa che non si hanno limiti; in tal modo ci si espone ad abusi e sfruttamento anche da parte di persone a cui vogliamo bene. Inoltre non difendendo i propri spazi rischiamo di essere travolti dalle aspettative e dalle richieste degli altri, ostacolando così ogni nostra affermazione e iniziativa.

Essere incapaci a dire “No” vuol dire perdere il contatto con noi stessi, anestetizzare le nostre sensazioni, bloccare sul nascere ogni “figura” che emerge dallo sfondo.

A questo punto chi legge potrebbe dire:” Si…. Ok…. Ho capito tutto e a livello razionale sono assolutamente d’accordo… la pratica e tutt’altra cosa….”

Ecco alcuni suggerimenti che potrebbero agevolare la conquista del “No”:

  • Inizia a rispondere con un chiaro, fermo udibile “No” a partire dalle piccole cose
  • Non ti scusare o giustificare fornisci solo le tue ragioni
  • RICORDA CHE HAI IL DIRITTO DI DIRE “NO!”
  • Se devi ancora decidere cosa rispondere, chiedi maggiori informazioni al riguardo
  • Riconosci quando sei insicuro e hai bisogno di tempo per rispondere
  • Riconosci a te stesso il diritto di chiedere tempo per pensare, prima di concordare, di non concordare o di prendere decisioni
  • Riconosci a te stesso il diritto di riflettere e di cambiare idea.
  • Sii chiaro e specifico, ad esempio: “Non sono sicuro. Mi piacerebbe rifletterci. Ti chiamerò più tardi per farti sapere”.

 

E per finire un piccolo esercizio:

Pensa ad una situazione della tua vita in cui dici (oppure hai detto, o pensi che dirai) “Si” quando vorresti dire “No”….

Ora chiediti perché stai dicendo “Si”?……

Cosa potrebbe succedere se facessi valere la tua liberà di scelta e dicessi “No!”?……

 

 

 

 

_______________________________________________________

Per approfondire:

Corinne Sweet

Come dire No

Ed.Armenia  € 12,50

 

Franco Nanetti

La forza di ritrovarsi. Assertività ed Emozioni

Ed. Pendragon  € 14,00

 

Marie Haddou

Saper dire No senza sensi di colpa.

Ed. Fabbri  €16,00

 

  2 comments for “Saper dire di “No!”

  1. Angela
    15 aprile 2014 alle 9:06

    TI seguo ormai da tanto, non so neppure come tu sia finita sul mio profilo FB ed ogni volta condivido il tuo pensiero: questa volta, però, è diverso, non è il tuo pensiero, hai dato voce a quella che è la mia convinzione, da sempre! E’ proprio così, bisognerebbe saper dire di no, ma spesso è tremendamente difficile, tante volte ho ammirato, ed intimamente invidiato, la veemenza con cui Sgarbi dice: capra! …poi, continuo a dire si, specie a quelli che più amo.

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    • 17 aprile 2014 alle 18:52

      Ciao Angela 🙂 grazie per aver lasciato un commento ….
      questa è un po’ la “magia” di facebook … al di là della sua demonizzazione avvengono poi “incontri” di pensieri , emozioni che vibrano sulla stessa lunghezza d’onda e quelle “fotine” di persone sconosciute diventano specchi del nostro sentire. Penso che in un mondo dove si lascia sempre meno spazio alla comunicazione, anche se siamo tutti “connessi”, sia cmq un valore poter condividere e “spargere” parole che saranno colte come fiori che possono portare colore nella nostra casa … 🙂
      Per quanto riguarda il “saper dire NO” è un tasto dolente … il NO è una parola che impariamo prestissimo a dire e che sancisce l’inizio di quella volontà di differenziazione e di autonomia , preludio di una crescita sana….. poi qualcosa succede e se non c’è riconoscimento, da parte delle nostre figure di accudimento, del nostro potere , il processo si ferma e il NO viene sacrificato … Inizia la necessità di “compiacere” per non perdere l’amore e l’approvazione . I nostri bisogni passano in secondo piano, i confini vengono abbassati fino a lasciare che il nostro “spazio sacro” venga invaso … Ci perdiamo ………… tuttavia c’è sempre tempo per ri-trovarsi, per riprendere la via di casa, per seguire il filo che partendo dal nostro cuore ci fa ritornare al centro di noi stessi dove tutto è possibile ….. 🙂
      Ti abbraccio affettuosamente 🙂

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