Riflessioni per ri-trovarsi ...

Ammettere l’esistenza delle proprie ferite per poterle superare….

ferita anima 2

Non riuscire a staccarsi da una sofferenza fisica o emotiva può innescare un processo circolare.

La reazione più comune ad un dolore fisico è la contrazione muscolare: invece di “abbandonarci” al dolore opponiamo una resistenza che accresce il dolore. E quando il dolore aumenta, anche la contrazione si intensifica: si crea così il circolo vizioso dolore-contrazione-dolore.

Con il dolore psichico succede la stessa cosa. Quando siamo feriti la nostra prima reazione è di chiuderci in noi stessi; e più ci chiudiamo in noi stessi più ci sentiamo soli e isolati, più ci sentiamo feriti.

E’ possibile che abbiamo fatto di tutto per negare la nostra sofferenza: soffocarla, annegarla in alcol o droghe, zittirla con il lavoro; ma non è scomparsa. Le nostre emozioni (tristezza, paura, rabbia, senso di colpa, vergogna) non sono svaniti solo perché lo desideravamo.

Alla fine ci siamo adattati alla nostra sofferenza e ci siamo talmente abituati che la mancanza di serenità è diventata il nostro stato d’animo normale.

E’ arrivato il momento, per ri-prendere in mano il timone della propria vita, di diventare consapevoli: è tempo di riconoscere e accettare che siamo stati feriti. E’ naturale opporre resistenza a quello che ci sembra doloroso e difficile. Chiuderci in noi stessi può esserci sembrato un sollievo. Oppure siamo fuggiti. Fuggire lontano dalle nostre ferite era il tentativo di fuggire dai mostri interiori che ci davano la caccia. Ma non ci sono posti dove andare… “dovunque tu vada, là sei anche tu …”

Sentirsi parte del proprio sé ferito, permettere che il nostro sé percepisca tutta questa tristezza, tutto questo sconforto non è una cosa facile. Permettere a noi stessi di esplorare fino in fondo la lesione della nostra anima è una cosa dolorosa verso cui si è naturalmente riluttanti. Ma affrontare faccia a faccia i nostri demoni è l’unico modo per liberarsi di loro e dai contratti che li hanno accompagnati o generati.

Se ci ascolteremo, impareremo qualcosa di essenziale: avremo la possibilità di migliorare radicalmente in consapevolezza. Se arriviamo a dire: “sto permettendo a me stessa di sentire dolore” significa riconoscere consapevolmente che queste ferite esistono.

Una volta riconosciuto che esistono potremo scoprire come e perché hanno influenzato il nostro rapporto con noi stessi e gli altri. Può darsi che nel farlo sentiamo un profondo disagio, ma concedere a noi stessi di vedere quello che non abbiamo potuto, o voluto, vedere prima è una grande occasione di crescita.

Quando smettiamo di combattere con le nostre ferite succede qualcosa di straordinario: ci rendiamo conto che non dobbiamo più permettere che controllino la nostra vita, che non dobbiamo più esserne vittime.

Proviamo a domandarci: “mi serve a qualcosa tenermi le mie ferite?”, “voglio continuare a stare aggrappata alle mie ferite”. La risposta più probabile è “No”.

Scegliere di liberarsi dalle proprie ferite porterà a identificare e risolvere i contatti negativi che da loro discendono. Liberarci dai nostri contratti negativi e disfunzionali ci libererà anche dai limiti che ci siamo imposti. Basta tenerci attaccati a qualcosa che ci impedisce di essere quello che siamo!

Per riuscire a dare una svolta significativa alla nostra vita è necessario concederci l’autorizzazione a farlo: essere consapevoli e pronti ad accettare il cambiamento.

Finchè non ci saremo dati il permesso di cambiare vivremo ancora in simbiosi con i pensieri, emozioni, idee limitanti e riduttive. Non avremo la libertà interiore necessaria per assimilare e integrare una più profonda comprensione di noi stessi. Continueremo ad ostacolare ciò che vogliamo o desideriamo solo perché non riusciamo ad abbandonare vecchi schemi mentali continuando così a rimanere nel conflitto tra quello che pensiamo di volere e la nostra capacità di ammettere quello che vorremmo essere.

Siamo davvero pronti a darci il permesso di rinunciare alle nostre ferite???

Rimanere all’interno della sofferenza non fa crescere; sciogliere i legami con le ferite dà invece un nuovo slancio alla crescita interiore.

Non tutte le ferite guariranno: gli stimoli dolorosi faranno sempre parte della nostra vita. Questo non significa, però, che essi continueranno ad agire condizionando la nostra vita.

Se la vita ci ha così profondamente segnati, ci saranno momenti in cui ci sentiremo più esposti e vulnerabili, in cui saremo momentaneamente trasportati indietro.

Ma quando questo avverrà, è importante capire quello che sta avvenendo e aver fiducia nella capacità di saper prenderci cura di noi stessi …..

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.