“Abbi il coraggio di servirti del tuo stesso intelletto “ Kant
Eccoci all’ultima nota dell’Armonia: l’Assertività.
Lo scopo della consapevolezza delle nostre diversi componenti identitarie è quello di renderci più obiettivi nel valutare il nostro valore. La riflessione sulle “note” postate fino ad ora, rimane teorica se non è accompagnata dalla pratica dell’Assertività.
Sapere che valiamo e che non abbiamo bisogno di nascondere i nostri meriti per consentire all’altro di turno di far risplendere i suoi, porta a comportarci in modo assertivo e ad instaurare e mantenere relazioni paritarie in cui entrambe le persone riconoscono di valere, di meritare: una relazione alla pari, dove ognuno riconosce e rispetta la propria e altrui unicità, senza ansie non più necessarie.
Relazioni in cui nessuno ricorre alla manipolazione o all’aggressività per indebolire l’altro, ma anzi ognuno gioisce facendo emergere il meglio che c’è nell’altra persona. Solo in questo modo si crea un circolo virtuoso di fiducia reciproca, di rispetto dell’unicità di ciascuno.
L’assertività rende più gradevoli le relazioni improntate sulla matura consapevolezza che chi si prende la responsabilità dell’andamento della relazione ha più potere di influenzare gli eventi, adottando strategie adeguate.
La persona che è coerente con se stessa e congruente con le sue azioni e con il suo ruolo si impegna per dare il meglio di sé in ogni occasione della vita. Arde dal desiderio di fare un buon lavoro e di esprimere le sue potenzialità, di usare i suoi talenti e le sue risorse: di avere successo, ovvero di far succedere quello che vuole succeda.
Per consolidare l’arte di diventare noi stessi con la precisione di un artigiano e creare armonia dentro e intorno a noi possiamo ripassare, tenendoli bene a mente questi “diritti assertivi”:
- Hai il diritto di chiedere: Se vuoi qualcosa chiedila: che siano gli altri a dirti di no. Che siano gli altri a esporsi rifiutando quanto chiedi. Chiedi senza pretendere: se ricevi un no, impara quello che c’è da imparare sulla qualità della tua richiesta, sul modo in cui l’hai espressa. Se vuoi qualcosa impegnati per ottenerla: se non riesci la prima volta insisti, capisci dove hai sbagliato e fai qualcosa di diverso.
- Hai il diritto di cambiare idea. Non sei obbligato a rimanere fedele a idee, gusti, posizioni e amicizie. Hai il diritto di modificare giudizi, opinioni politiche, lavori. Hai il diritto di riconoscere che sei cambiato, che sei diverso e che ti riconosci nella nuova dimensione.
- Hai il diritto di sbagliare, di commettere errori, pronto ad accettarne la responsabilità. In realtà ogni sbaglio è una scoperta, è un’avventura che fa comprendere meglio come utilizzare risorse e talenti in modo diverso. Solo sbagliando è possibile esplorare qualcosa che non si sarebbe potuto esplorare altrimenti.
- Hai il diritto a dire di “no”. Hai il diritto di rifiutare quello che altri ti offrono cercando di importi i loro gusti, quello che ritieni non sia adatto a te, o che in qualche modo non risponde alle tue esigenze, gusti, desideri. Ricorda che ogni NO detto agli altri è un SI detto a te stesso e che spesso un SI che dici agli altri è un NO a te stesso.
- Hai il diritto di esprimere le tue emozioni, sentimenti e pensieri a patto di non violare il diritto degli altri. Questo è anche un modo per farti conoscere, per consentire alle altre persone di capirti e venirti incontro. Se lo desiderano.
- Hai il diritto di scegliere quando agire in modo ASSERTIVO. Essere assertivi comporta un certo impegno e soprattutto collaborazione di un interlocutore che riconosca i diritti all’assertività. Ci sono delle situazioni e dei momenti della vita in cui possiamo scegliere, in modo assertivo, che è opportuno, conveniente o semplicemente più comodo comportarci con un po’ di passività, lasciando ad altri l’iniziativa.
“ Essere individuo vuol dire rivolgersi
verso qualcosa o qualcuno che va
oltre se stessi. Vuol dire avere un significato
da realizzare….” V.Frankl