Dipinto di Amanda Cass
Mano a mano che ci abbandoniamo dalla paura dell’abbandono cresce la fiducia in noi stessi e la meta dell’autonomia si fa più vicina …
Il dipendente affettivo coltiva un rapporto complesso con il concetto di fiducia. Non ha fiducia in se stesso e non ripone fiducia negli altri. Non ha nemmeno molta fiducia nella vita.
Ripone fiducia e poi la toglie secondo criteri che sono noti solo a lui. E’ stato messo a dura prova perché lo hanno tradito o perché ha vissuto esperienze infelici. Sviluppa quindi relazioni senza fiducia e in questo senso tutto si complica.
La fiducia in noi stessi si nutre di esperienze in grado di dimostrarci come tale fiducia possa instaurarsi comodamente senza venire tolta di mezzo. Quando siamo alle prese con la dipendenza affettiva, a richiamare la nostra attenzione sono soprattutto le esperienze contrarie. La fiducia è fragile.
La fiducia in noi stessi è un pilastro che ci aiuta a consolidare il nostro intimo. Più è solida meno facilmente crolliamo; essa si costruisce un mattone alla volta nel corso di occasioni varie che ci permettono di svilupparla. Quando c’è fiducia le cose funzionano, quando la si perde tutto crolla. Ogni certezza vacilla, non crediamo più nell’amore, nella sincerità, nell’impegno. Ricordiamo solo le ferite d’amore, provocate da una fiducia tradita.
Man mano che sviluppiamo la fiducia in noi stessi cresce l’indipendenza; disponiamo di munizioni a sufficienza per affrontare la vita e incassare rovesci senza dubitare di noi stessi. In questo modo dipendiamo meno dagli altri per la nostra sopravvivenza, non siamo più alla mercè della loro approvazione perché ci concediamo il permesso di scegliere il meglio per noi.
Nessuno possiede un’incrollabile fiducia in sé; tutti attraversiamo momenti di dubbio e di incertezza, è umano. Tuttavia, se conserviamo dentro uno stabile nucleo di fiducia in noi stessi, la vita diventa più facile, compiamo scelte migliori, esitiamo di meno.
Man mano che impariamo a conoscerci, a stimarci e ad affermarci, la fiducia prende piede. Quando il rapporto si stabilizza, quando le nuvole all’orizzonte si dissipano, la fiducia è là, ma un colpo basso può fare in modo che tutto crolli. I rapporti che seguono ne soffrono, il nuovo partner non ha il beneficio del dubbio bensì il fardello della prova. Considerato che non nutriamo fiducia, la gelosia ci ruba il nostro primo bacio, manomette tutto quello che l’altro dice e lo rende colpevole ai nostri occhi. Vorremmo, ma non ci riusciamo.
Ci affidiamo al tempo che passa affinchè sistemi le cose. E tutto questo lo viviamo in silenzio, nel sospetto, cosa che non ci aiuta. Parlarne è necessario.
Aprendoci, ci lasciamo scoprire per quello che siamo. Apriamo la porta ad una relazione basata sulla comunicazione, cosa che facilita l’instaurarsi di un rapporto di fiducia.
La fiducia si sviluppa aprendosi ad esperienze di coppia costruttive. Per farlo, occorre compiere buone scelte, ossia evitare di seguire l’istinto del bambino ferito che cerca ad ogni costo di rivivere esperienze che gli permettano di porre rimedio al passato. Occorre cambiare rotta!!!
Fiducia in sé significa avere esperienze a sufficienza per convincersi del proprio valore personale. A questo proposito, occorre conoscersi ancora di più per riuscire a distinguere i punti deboli da quelli forti, calcando la mano su questi ultimi. Siamo consapevoli degli ambiti in cui abbiamo del talento, di ciò che riusciamo a compiere con facilità e dei motivi per i quali gli altri potrebbero essere interessati a noi.
La fiducia in sé è un segno di forza; segna il confine tra quelli che osano e quelli che si bloccano.
Se vi chiedo di elencarmi dieci delle vostre più belle qualità, in mancanza di fiducia me ne fornirete una o due, dopo molte esitazioni. Se invece avete fiducia in voi mi elencherete con sicurezza le qualità e farete lo stesso per quanto riguarda i punti deboli.
Per sviluppare la fiducia in se stessi occorre concedersi dei diritti che ancora non erano stati rivendicati, ad esempio il diritto di dire “No”, di cambiare idea o di sbagliare. Si acquisisce fiducia a forza di provare e di osare ad essere. Nessuno è immune dal fallimento o dal rischio di perdere la faccia. Chi osa avrà sempre il merito di averci provato. E’ attore della propria vita!
Quando osiamo, sviluppiamo la fiducia in noi stessi e questo ci aiuta ad osare di più, fino a farci gonfiare d’orgoglio. Ci affermiamo con più facilità, ci esprimiamo meglio, ridiamo dei nostri errori, ci prendiamo meno sul serio, siamo più clementi nei nostri confronti e, in questo senso, ci risulta più facile esserlo nei confronti degli altri.
La fiducia che riponiamo in noi influenza i nostri pensieri, le nostre azioni, il nostro giudizio e le nostre scelte. Il dipendente che sviluppa la fiducia in se stesso è, tutt’un tratto, un po’ meno dipendente. Si crea più spazio per la libertà all’interno della coppia uscendo dalla spirale della gelosia e del possesso.
Quello che ieri sembrava troppo bello per essere vero diventa realistico, possibile e compatibile con la nostra realtà. Quando in una relazione si instaura la fiducia, le basi si consolidano e la vita quotidiana diventa più semplice.
E allora come procedere???? Imponendosi delle esperienze arricchenti e nutrienti sul piano emotivo. Imparando a conoscersi, a dare il giusto peso alle cose; nulla è del tutto nero o del tutto bianco. Sviluppare la fiducia in se stessi esige tempo, energia e attenzione, implica l’impegno sul piano personale e, soprattutto, l’azione. Solo “pensare di …” come sappiamo bene ha i suoi limiti, è l’esperienza che fa in modo che la trasformazione si avveri. Occorre fare esperienza di vita e guardare se stessi agire, in interazione con gli altri.
E come in ogni percorso di crescita la strada più efficace è quella di ricentrarsi su se stessi, di esprimere a parole quello che si sente e di agire in prima persona ….