La nostra vita è costellata da un imprevisto che ci sorprende ad ogni istante.
La nostra esistenza è fatta di incontri e di separazioni. Ciascuno di questi incontri, ciascuna separazione,rappresentano altrettante nascite future.
Questo fa sì che trascorriamo una parte essenziale della nostra vita a venire al mondo.
Dobbiamo vivere separazioni imposte da perdite, tradimenti, brusco distacco.
Dobbiamo affrontare separazioni scelte, legate al bisogno di allontanarci, di mettere una giusta distanza, di abbandonare una relazione tossica o malsana.
Ogni volta dobbiamo far fronte ai rischi, alle scoperte e allo stupore della solitudine.
E poi viene il giorno che accetteremo di capire che non siamo mai soli, che possiamo collegarci all’intimo nucleo dentro di noi, che rimaniamo depositari di noi stessi.
Il nostro compagno più fidato, il più fedele, quello che ci accompagnerà più lontano, più a lungo nel nostro passaggio su questa terra non possiamo che essere noi.
E’ quindi opportuno imparare a sviluppare un buon rapporto con se stessi, appoggiandosi sui tre pilastri di cui avremo più bisogno, al di là della nostra fede, al di là del nostro entusiasmo, al di là delle nostre credenze: la libertà di amarci, di volerci bene, l’impegno di rispettarci nella quotidianità, la capacità di responsabilizzarci in qualunque occasione.
Il più bel regalo che possiamo offrire al germe di vita posto in noi al momento del concepimento è quello di far crescere dentro di noi la vita fino al limite ultimo della nostra esistenza.
La vita, solo la vita, onorata, magnificata, vivificata fino alla fine !!! ……
“per tutta la vita bisogna imparare a vivere … Seneca”
Che fatica imparare a vivere da soli… Che poi, forse, quella compagnia era solo un’illusione.
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