Riflessioni per ri-trovarsi ...

Essere presenti

essere presente 4

Sulla scia del post precedente spunti liberamente tratti dal libro di B.Pozzo “La vita che sei” Ed.BUR.

Alla domanda “quante volte durante la giornata ti ricordi chi sei?”, la maggior parte di noi risponde con una espressione sbalordita come se fosse scontato che sappiamo benissimo chi siamo.

Alla domanda “Quante volte durante la giornata sei consapevole di ciò che stai facendo?”, la maggior parte di noi risponde che crede di saperlo.

L’atto semplice ma significativo di “notare” qualcosa inteso come “accorgersene, esserne coscienti, esserne consapevoli” gioca un ruolo fondamentale nella nostra vita.

A prima vista può sembrare ovvio ma non facciamoci ingannare.

Essere consapevoli dei nostri pensieri, emozioni, comportamenti è il primo e forse più importante ingrediente nella creazione di un cambiamento desiderato.

L’importanza di portare consapevolezza a qualsiasi aspetto della propria vita è il primo passo fondamentale quale che sia la direzione che si vuole prendere.

Purtroppo molti di noi attraversano la vita (e quella degli altri) in una sorta di sonnambulismo.

Si prendono decisioni inconsciamente sulla base di condizionamenti passati.

Si viene sopraffatti dagli eventi e si va avanti con il pilota automatico, offuscati dalle abitudini, spinti dall’inerzia.

Si beve per dimenticare.

Si mangia per saziare la fame dell’anima

Si fa qualunque cosa per colmare il vuoto.

Parliamo distrattamente a noi stessi senza poi nemmeno ascoltarci perché a malapena riusciamo a fare silenzio sopra il baccano di tutti gli altri pensieri che si spingono l’un l’altro nella mente.

Ma quando vediamo, davvero vediamo noi stessi, quando siamo anche solo per un attimo consapevoli di chi siamo, di ciò che stiamo facendo, di quello che stiamo pensando, senza giudicarci, allora vediamo ciò che è.

Il paradosso della nostra vita è che le difficoltà che affrontiamo spesso sono meno problematiche di quello che abbiamo fatto inconsciamente per evitarle.

Nel tentativo di allontanare certe emozioni cosiddette negative, le neghiamo e le reprimiamo cercando di relegarle in zone di noi che proviamo poi a dimenticare.

Facendo ciò nel breve periodo troviamo sollievo, ma a lungo termine questi meccanismi creano ancora più problemi dei  disagi originari che li avevano causati.

Si dice che il primo passo per risolvere un problema è riconoscere che se ne ha uno. Essere consapevoli, ecco il primo passo fondamentale!

Ecco perché dovrebbe diventare un esercizio quotidiano, in ogni cosa che facciamo, ogni pensiero che pensiamo, ogni emozione che proviamo.

Quante volte durante la giornata ci ricordiamo chi siamo?

Proviamo a pensarci davvero.

E’ chiaro che conosciamo il nostro nome, la nostra professione, il ruolo che abbiamo nella vita. Ma a prescindere da tutto questo, chi siamo davvero?

Lo sappiamo?

Ce lo ricordiamo?

La consapevolezza nasce da quel nucleo profondo che palpita in ognuno di noi e che, se riconosciuto e ascoltato, ha la voce della nostra anima, ha la magia della sorgente da cui proviene ogni cosa.

E’ un atto di pura presenza.

E’ una presa di coscienza che se applicata ad ogni aspetto della nostra vita, e in primo luogo a noi stessi, permetterà un procedo positivi ere nell’esistenza ricco di apprendimento e crescita, aprirà le porte alle possibilità, faciliterà i cambiamenti.

Inizialmente è un vero e proprio esercizio che va messo in pratica volontariamente prima che diventi spontaneo e naturale, un richiamo a noi stessi, che possiamo fare anche solo per brevi istanti, ma ripetuti durante la giornata.

Semplicemente prendere contatto con il proprio corpo, sentire se è teso o rilassato, ascoltare il respiro, fare silenzio per un istante dentro di noi.

Una breve pausa per dire a te stessa che ci sei …

Nel tempo la perseveranza in questa direzione permetterà alla coscienza di espandersi sempre di più e sarà più facile ritrovare il tuo centro.

Tutta la nostra intera esistenza parte da lì, la nostro nucleo profondo e dall’esserne consapevole.

E la consapevolezza è permettere alla vita di espandersi vedendoci protagonisti e partecipi, senza farci trascinare passivamente dagli eventi, senza subire quello che accade, ma permettendoci di scegliere.

La consapevolezza è affidarsi al flusso della vita senza fatalismo, ma avendo chiaro che c’è un posto giusto per noi in questo mondo.

Essere consapevole significa essere presente a noi stessi.

Vuol dire attenzione, cura, onestà e chiarezza di idee, intenti e azioni.

Vuol dire saper ascoltare, saper osservare, saper scegliere e decidere, vuo dire fare attenzione alle parole che usiamo e ai gesti che compiamo.

Vuol dire rispetto verso noi stessi e verso gli altri.

Vuol dire essere responsabili e leggeri allo stesso tempo.

Vuol dire essere sempre dalla parte dell’amore che inizia con l’amore incondizionato verso noi stessi.

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