“Colui che cerca non desista dal cercare fino a quando
non avrà trovato e quando troverà sarà commosso
e si stupirà, e così commosso contemplerà e
regnerà sul Tutto”
Il Vangelo di SanTommaso, verso 2
Questo week-end week-end ho condotto ,insieme a Lucilla, fantastica collega e sorella nel cuore con cui condivido la meravigliosa esperienza della formazione, il residenziale che concludeva la prima parte dell’anno accademico della nostra scuola ADYCA. Il tema dell’evento era: “Dalla Nigredo all’oro del Sé:il processo alchemico come metafora di trasformazione e cambiamento”.
Un viaggio che partendo dal buio dell’opera al Nero dove le nostre forze oscure in perenne dualità si combattono in una lotta incessante che ci sfinisce, attraverso le fasi dell’Albedo e della Rubedo ci porta a ricomporre i nostri opposti nell’Oro lucente di una nuova consapevolezza.
Sono state due giornate molto intense, ricche di emozioni e di prese di consapevolezza che hanno gettato i semi per nuovi germogli di crescita e cambiamento . Ora c’è bisogno di quiete, di ritiro , di “vuoto fertile” per far sedimentare gli insight in modo che il nuovo entri dentro piano piano e occupi il posto dei vecchi schemi e delle vecchie paure.
A questo proposito dunque un post di riflessione su quella che è la via verso il cambiamento che ha anche bisogno di ritiro e allontanamento prima di aprire le ali …..
Il cambiamento, la liberazione del Sé autentico avviene spesso improvvisamente e irreversibilmente , anche se non subito in modo completo.
Dapprima si avverte che dentro qualcosa è cambiato, che la vita di prima non potrà più tornare, ma il cambiamento ha ancora bisogno di essere coltivato, fatto crescere custodito.
Il bruco per diventare farfalla si chiude dapprima in un bozzolo e si trasforma all’interno di un involucro che lo preserva dagli sguardi altrui.
Così accade alle persone che da prigioniere di vecchi copioni diventano libere e vitali. Ogni trasformazione ha bisogno di un processo, che necessita di nascondimento lontano dagli sguardi e dalle interferenze altrui.
La trasformazione necessita di un luogo nascosto dove compiersi. Diventa indispensabile, vitale, stare da soli, creando le condizioni perché il piccolo seme della nuova vita non possa essere calpestato.
Quindi tranquilli se avvertite l’esigenza di “scappare”, andare via lontano da tutto e se provate un’insofferenza istintiva nei confronti di chi tende ad imporsi impedendovi di fare quello che sentite.
Ogni nascita , ogni parto richiede un nascondimento che non è lecito violare . Chi sente che qualcosa sta cambiando si sottrae agli sguardi, tiene tutti a debita distanza, perché questa è la condizione per poter trovare se stesso, senza che nessuno lo influenzi dicendogli cosa è vero, cosa è giusto o sbagliato. Se un pensiero, una emozione non viene percepita come propria non serve alla costruzione di sé.
Entrare in profondo e solitario contatto con se stessi ha un potente effetto rivitalizzante : il sangue torna a scorrere nelle vene, la linfa arriva al bocciolo che comincia a dischiudersi, una nuova energia fa sentire vivi …… si annuncia la primavera e la farfalla può iniziare il suo volo ….