Riflessioni per ri-trovarsi ...

Difendersi da se stessi

incatenarsi

Immaginate di vivere la vostra vita con una persona che vi segue e che, continuamente , osserva tutto quello che fate o non fate, tutto quello che pensate, che guarda e giudica ogni vostro comportamento in modo spesso negativo e duro.

Immaginate che non sia possibile allontanare questa persona perché è legata a voi con una catena: non potete chiuderla da qualche parte perché altrimenti anche voi sareste bloccati.

Sarebbe brutto vero?

Non si tratta però di un semplice esercizio di fantasia, bensì di qualcosa di molto reale per molte persone, solo che la persona che le osserva e le critica costantemente non è fuori di loro, ma è dentro ….

Tante persone, infatti, osservano continuamente se stesse in questo modo, giudicando duramente i propri comportamenti, condannandosi. C’è come una vocina costante che le accompagna tutto il giorno, una vocina alla quale ci si abitua perché è sempre presente, alla quale alla fine non ci si fa più caso.

Il fatto che non ci si accorga di lei non è un bene, ma è solo un modo per sopravvivere.

Se ci abituiamo al suo chiacchiericcio e giudizio, infatti, probabilmente smetteremo di chiederci se i suoi giudizi siano corretti o meno, se siano fondati o meno, oppure se non si tratti di semplici critiche manipolative o idee distorte …

E’ proprio così! Per molte persone le peggiori critiche manipolative provengono da loro stesse!

In questo momento, mentre stai leggendo, ti sono venute in mente delle critiche manipolative che ti rivolgi spesso e che ti fanno sentire particolarmente a disagio o in colpa ? che ti sembra limitino le tue scelte? Prova a scriverle su un pezzo di carta ….

Una volta che ne hai individuate un po’ è probabile che ti accorgerai che alcune di esse sono contraddistinte da un tema comune. Ad esempio potresti accorgerti che spesso ti dici “Sbaglio sempre”, “Sono scema”, “Faccio pena” e il tema comune potrebbe essere un senso di incapacità nel lavoro che potrebbe suonare come: “Sono stupida e non so fare l mio lavoro”. Questo è il tema negativo dominante dal quale discendono tutte le alte critiche.

A questo punto che fare?

Provare a trattare questa critica come se ti fosse rivolta da qualcun altro. Prova a chiederti perché è manipolativa, quali strategie sono state usate per renderla manipolativa e difenditi con forza, energia e determinazione! E’ un tuo diritto inappellabile farlo!

Se nonostante ciò continui a sentirti impotente nei confronti di questa critica allora proviamo un altro passo.

Osservati e ascoltati dall’esterno quando ti critichi. Un modo ancora più realistico per fare questo è porsi la seguente domanda: “Se la mia amica Tizia (della quale hai stima) si comportasse esattamente come mi comporto io e dicesse di se stessa le cose che io dico a me stessa, che cosa penserei di lei? Che cosa direi per darle una mano?”

Questa semplice domanda e la sua risposta ti può far capire quanto siamo molto più duri con noi stesse.

Individuare le critiche manipolative che si rivolgono a se stessi è un passo molto  importante per l’acquisizione del nostro potere personale . Tuttavia non si può pretendere di dissolvere istantaneamente l’effetto che esse hanno su di noi. Però si comincia a indebolirle, si lascia loro meno spazio, si tengono più a distanza, vengono messe in discussione senza lasciare che scorrazzino liberamente nella nostra testa infestando ogni nostro pensiero e possibilità di sviluppo.

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