“Cercare dentro di sé la bambina che sa meravigliarsi, l’adulta che sceglie e la saggia che è consapevole della dimensione sacra della vita quotidiana” J.Bolen
Sulla scia della formazioni di Sabato sul Mandala delle Stagioni© una metodologia di crescita e consapevolezza attraverso il diagramma mandalico ideata da Sonia Dionisi psicologa e psicoterapeuta sistemica, una riflessioni sulle stagioni declinate seguendo il ritmo di crescita di noi donne…..
Fin dall’antichità le donne sono state associate al flusso e riflusso della vita umana e del mondo naturale. I cambiamenti fisiologici delle donne accadono in concomitanza con quelli del ciclo di vita della comunità.
Vi sono dei cambiamenti naturali che avvengono all’interno del corpo femminile durante tutto l’arco della nostra vita: il menarca, le mestruazioni, il concepimento, la gestazione, il parto, l’allattamento la menopausa. Questi fenomeni che si tramandano da madre in figlia come il passaggio di un testimone prezioso, sono stati associati al ciclo della luna per la loro periodicità e sincronicità.
Ma anche le stagioni hanno una grande importanza nello scandire il nostro tempo di vivere e Joan Borysenko,medico e psiconeuroimmunologa statunitense, in modo poetico, le paragona alle fasi della vita di una donna: primavera, dai ventuno ai trentacinque anni; estate, dai trentacinque ai quarantanove; autunno, dai cinquanta ai sessantatré; inverno, dai sessantatré in avanti. Proviamo a sfogliare il calendario per vedere quali frutti ci porta ogni stagione.
LA PRIMAVERA
“La giovinezza sarebbe un periodo più bello se solo arrivasse un po’ più tardi nella vita” C.Chaplin
Nella prima parte della “primavera” (dai 21 ai 27 anni) si esplora la vita, ci si avventura fuori dal nido familiare per trovare i propri stili di vita. Sono gli anni della sperimentazione pura in cui si delinea con più forza la propria identità e la propria mission. E’ il momento delle potenzialità e delle occasioni; dell’espansione senza confini, ebbre di libertà con il desiderio di cambiare il mondo intorno a noi.
E’ anche il periodo degli incontri, la stagione degli amori assoluti e totalizzanti che colpiscono come un uragano in cui in un momento ti senti sul tetto del mondo e il momento dopo uno straccio da strizzare .Si vive con l’acceleratore premuto per paura di perdere un solo attimo di vita.
Quando si arriva al giro di boa dei trent’anni si fa l’inventario di quello che si è raggiunto e si pongono nuovi obiettivi. E’ il momento in cui sorge anche il dilemma cruciale: farsi una famiglia e diventare madre o focalizzarsi sulla carriera?
Primavera della vita turbolenta e tumultuosa dove le scelte sono d’obbligo , decisioni che spesso incideranno sull’andamento dell’ Estate ormai prossima.
Gli interrogativi più ricorrenti: “Chi sono veramente?” “Cosa voglio realmente dalla vita?” “Dove sto andando?” “Sono sulla strada giusta?”
E in un battibaleno eccoci catapultate sotto il sole caldo dell’estate.
ESTATE
“L’esperienza non è ciò che accade. E’ ciò che fate con quello che accade” A.Axley
Questa è la stagione in cui è necessario prendersi cura e difendere tutto quello che di bello è entrato nella nostra vita; è la stagione in cui raccogliere una parte dei frutti che si sono seminati in primavera ma è anche il momento in cui noi donne andiamo alla ricerca del nostro sé più autentico.
Questa nuova consapevolezza spesso ci porta a riorganizzarci la vita facendo nuove scelte. Anche se si è già sperimentata l’importanza della cura di sé , non si è ancora trovato un equilibrio stabile tra impegni famigliari e professionali .
Per molte è il momento della prima crisi di “mezza età” in cui, con l’obiettivo di dare una conformazione più stabile alla nostra vita per prepararci all’autunno, si compiono, paradossalmente, cambiamenti radicali nel campo sociale, professionale, personale come rotture di rapporti, divorzi, separazioni, ritorno all’università per prendere una laurea o una specializzazione, cambiamenti di interessi professionali, trasferimenti all’estero.
Le domande che premono per una risposta sono: “Chi sono oggi veramente?” “Cosa è cambiato in me?” “Dove sto andando realmente?” “Che cosa voglio davvero da ora in poi?”
Dai 42 ai 48 anni inizia l’estate piena in cui le transizioni spesso non sono cercati ma avvengono a seguito del ciclo naturale dell’esistenza: figli che lasciano la casa, malattie, morte dei genitori che portano con sé anche la consapevolezza della propria mortalità.
Metaforicamente avviene anche la morte della prima adultità: muore il vecchio sé – il sé sposato,il sé madre di bambini piccoli, il sé figlia – e prende spazio la nuova identità quella dei “fiorenti quarant’anni”, l’età della padronanza di sé!
E’ quell’età in cui si fanno i bilanci e si decide in modo più consapevole che cosa si vuole cambiare o tenere della propria vita, sapendo che ogni decisione presa sarà quella definitiva.
AUTUNNO
“L’autunno ha più oro in tasca rispetto a tutte le altre stagioni” J.Bishop
Stagione di raccolta di ciò che si è seminato nelle nostre primavere e nelle nostre estati: momento ricco di soddisfazioni e di pienezza. Il sole non più caldo e abbacinante circonda tutto con la sua luce dorata e luminosa; il cielo terso delle giornate autunnali fa risaltare i contorni delle cose. Tutto risplende e anche per noi donne questa è la stagione del nostro massimo splendore.
La maturità che si raggiunge è misurata in base alla propria capacità di assumerci la piena responsabilità dei raccolti che abbiamo coltivato, copiosi o miseri che siano.
Essere responsabili, sagge e mature significa accettare la piena responsabilità della propria vita: è in questi momenti che si diventa pienamente “adulte” e si passa alla vera età della maturità.
Come foglie autunnali dorate, rosse, marrone brillante, in autunno le donne di questa età rappresentano l’intensità, la gioia di vivere, la passione e il pieno potere di essere se stesse.
E’ la fase in cui lottiamo con chi siamo state, stiamo diventando e vogliamo diventare. La menopausa con le sue vampate di potere può essere un’occasione per riesaminare la vita passata e capire quali idee, valori e modelli di comportamento possono essere lasciati andare e quali invece tenere.
Le domande che richiedono una risposta sono: “cosa significa essere potenti?” – “Cosa voglio veramente fare con il mio potere, con il mio tempo e con le mie energie?”
Dai 57 ai 64 anni inizia l’autunno pieno, tempo dell’approfondimento della saggezza. Emerge forte la forza di prendere decisioni, si padroneggia con più competenza l’arte di vivere scegliendo sempre più consapevolmente il proprio destino.
I quesiti che più richiedono risposte sono: “Cosa realmente voglio adesso dalla mia vita?” – “Cosa ho imparato fino ad ora?” –
INVERNO
“Invecchiando dobbiamo difenderci dalla sensazione che la nostra importanza si sia ridotta” J.Conrad
Le donne dopo i 63 anni, come dice Margaret Mead, grande antropologa statunitense, vanno verso l’entusiasmo della post-menopausa, in cui scoprono una fase della vita libera da molti impicci e piena di meravigliose opportunità.
E’ il momento in cui si consolida tutto quanto appreso fino a quel momento. Si va verso quella ricca saggezza che va al di là delle cose, riconoscendo di essere connesse con qualcosa che va oltre la comprensione materiale; forse proprio allora si entra appieno nel flusso della vita che diventa ogni giorno meraviglia.
La saggia non ha più bisogno di cercare conferme e approvazioni. Non prova più a compiacere nessuno tranne se stessa.
Si è finalmente auto-sufficienti e si sceglie il sentiero che il nostro cuore ci suggerisce senza più sottostare a compromessi.
L’autenticità diventa il nostro abito, facciamo ciò che diciamo, esprimendo con passione e compassione la nostra verità, finalmente siamo noi stesse, il nostro motto: “Io sono quello che sono”, l’accettazione ha vinto!
Sembra quasi che la post-menopausa porti in dono un rinnovato slancio vitale, caricando il sangue di una rinnovata voglia di vivere che ci porta finalmente a vivere la vita pienamente.
Il nostro inverno, quindi, si potrà trasformare da regno dei ghiacci dove tutto rimane immobile in un luogo e tempo in cui il vecchio muore per fare posto al vero Sé …..
Voglio concludere questo breve excursus con uno scritto, di autore sconosciuto, trovato nel web http://www.ilcerchiodellaluna.it/ , che rappresenta bene il viaggio che ognuna di noi compie per ritrovare quell’immagine riflessa nello specchio che parla di potenza e regalità da cui siamo partite …….
A 3 anni Lei si guarda e vede una regina;
a 8 anni lei si guarda e vede cenerentola;
a 15 anni lei si guarda e vede la brutta copia di qualcun’altra:
“Mamma non posso andare a scuola con questo aspetto!”;
a 20 anni lei si guarda e si vede: troppo grassa… troppo magra…
troppo bassa… troppo alta… con i capelli troppo lisci… troppo ricci… ,
ma decide che uscirà di casa lo stesso;
a 30 anni si guarda e si vede troppo grassa… troppo magra…
troppo bassa… troppo alta… con i capelli troppo lisci… troppo ricci… ,
ma decide che non ha tempo di sistemarsi e che uscirà lo stesso;
a 40 anni si guarda e si vede troppo grassa… troppo magra…
troppo bassa… troppo alta… con i capelli troppo lisci… troppo ricci… ,
ma dice: “Almeno sono pulita.” ed esce di casa lo stesso;
a 50 anni si guarda e si vede “esistere”
e se ne va dovunque abbia voglia di andare;
a 60 anni si guarda intorno e vede che tutte le persone che hanno perso
più tempo di lei tempo a guardarsi troppo allo specchio non stanno meglio di lei.
Esce di casa e conquista il mondo;
a 70 anni si guarda e vede saggezza, capacità di ridere, di saper vivere.
Esce di casa e si gode la vita;
a 80 anni non perde tempo a guardarsi.
Si mette in testa un cappello color porpora
ed esce per divertirsi col mondo.
“Quante insidie alla sicurezza di sè…è il passare del tempo.
E quanto invano, cercando di combatterlo, molte donne perdono l’occasione di viverlo.
Vivi con coraggio le tue stagioni senza rimpianti
e non lasciare mai che il mondo intorno a te ti misuri per il tuo aspetto.
L’età è una malattia solo per chi intorno a te non ha saputo imparare a vivere”
Le tre età della donna – Gustav Klimt