Foto: Salvatore Insana
“Prendere quello che c’è e usarlo, senza attendere eternamente invano ciò che è stato prefissato; scavare a fondo nel presente e tirarne fuori qualcosa: questo è indubbiamente il modo giusto di vivere”. Henry James
Il modo più saggio di vivere è quello di godere di ciò che è disponibile al momento. Esercitando la mente si impara a scorgere un mondo di abbondanza senza limiti. Ogni volta che ci fissiamo sull’esito, su un risultato finale che abbiamo anticipato, ci priviamo dell’esperienza della gioia.
Proviamo a scegliere di essere felici per ciò che abbiamo e non per quello che non c’è!
Quando accettiamo la realtà, senza fissarci su come vorremmo fossero le cose, si prova meno dispiacere nei confronti di noi stessi, degli altri e della vita se poi gli avvenimenti prendono una piega diversa da quella che avremmo voluto.
Fare con una certa regolarità un esame realistico per determinare se le circostanze o le aspettative sono conformi realmente a quello che succede è fondamentale per una buona vita.
Quando si affronta serenamente il vero, il concreto, si riesce ad abbandonare il mito e l’utopia che spesso albergano costantemente dentro di noi facendoci perseguire ostinatamente strade senza via d’uscita.
Perché dovremmo aspettarci più di quanto non sia letteralmente possibile? Nessun di noi va incontro all’insuccesso a cuor leggero, ma spesso ci creiamo da soli le condizioni per rimanere delusi quanto pretendiamo o ci aspettiamo più di quanto non sia realistico.
Molti stimati filosofi ritengono che sia importante scoprire e venire a patti con i propri limiti, patrimonio del nostro essere umani.
Siamo tutti bravissimi a fare tantissime cose, ma non possiamo essere bravi in tutto e soprattutto non possiamo aspettarci che le cose siano sempre come vogliamo.
Attendiamoci l’inaspettato senza ansia o paura sempre con un piano “B” in tasca. Tutto ciò che ci accade ci offre una nuova opportunità per schiudere il cuore ad una prospettiva più ampia.
Un gruppo di psicologi americani, Ed Diener, Daniel Kahneman e Norbert Schwarz, hanno portato avanti diversi studi per dimostrare che quando le persone nutrono aspettative non realistiche aumentano proporzionalmente le cause di infelicità e depressione. Essi evidenziano come tutte le nostre esperienze riguardino gli opposti e il contrasto, motivi di quasi tutti i nostri conflitti interiori.
L’uomo comprende la felicità solo perché ha sperimentato l’infelicità, conosce la pace interiore perché ha vissuto l’angoscia.
“Quando una persona si riconcilia pacatamente con tutte le contraddizioni che la vita presenta e riesce a stare a cavallo o a navigare tra le sponde del piacere e del dolore, sperimentandole entrambe ma senza rimanere intrappolata in nessuna delle due, allora quella persona ha raggiunto la libertà” Deepak Chopra
Capire e accettare il significato della coesistenza di valori opposti è la chiave della libertà.
E’ possibile che accadano delle cose terribili per noi,che sfuggono al nostro potere di scelta; in tal caso, la scelta è quella di sfruttare al meglio le circostanze. Abbiamo comunque sempre la facoltà di scegliere il bene più grande in ogni accadimento.
“Concedimi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare, il coraggio di cambiare le cose che posso mutare e la saggezza di cogliere la differenza” Reinhold Niebhur
Le aspettative poco realistiche sono sempre un’arma a doppio taglio. Un atteggiamento realistico ci rende liberi di lavorare solo per cambiare le cose che possiamo realmente cambiare, proviamo, quindi, ad allenare la nostra mente a desiderare quello che la situazione richiede senza ostinarci a proseguire in un sogno che potrebbe diventare un incubo.