“..la sofferenza è una specie di bisogno dell’organismo
di prendere coscienza di uno stato nuovo…” M.Proust
Ho deciso di scrivere questo post per informare i “possibili” clienti e tutti coloro che sono incuriositi dal counseling su che cosa esso sia e in quali casi possa essere utile sperimentarlo.
Inoltre penso che in questo preciso momento di grande fermento e confusione sui vari ruoli delle professioni di aiuto, essere ben informati possa contribuire a mantenere adeguatamente alti i livelli delle prestazioni di coloro che offrono con serietà il Counseling.
La maggior parte di noi ha talvolta sperimentato degli eventi e delle sensazioni spiacevoli che sembrano non avere termine, momenti dell’esistenza in cui nessuna soluzione appare all’orizzonte.
A volte sappiamo che i nostri sentimenti sono dovuti a circostanze particolari, come crisi matrimoniali, lutti o malattie, mentre altre volte non abbiamo alcuna idea di ciò che ci fa sentire così in tensione, sfiduciati e perplessi, tutto quello che sappiamo è che la nostra vita è diventata scomoda, difficile o anche apparentemente intollerabile.
Se la nostra ansia diviene troppo grande, possiamo essere spinti a prendere decisioni affrettate, spesso ad esserne dispiaciuti, o ad agire sotto un consiglio che non condividiamo completamente e a dover poi convivere con le conseguenze.
Il Counseling può aiutare le persone a chiarire i loro pensieri e sentimenti, così da giungere a prendere le proprie decisioni o, anche, ad operare grossi cambiamenti nella loro vita.
Si tratta principalmente di una esperienza umana e personale fra due persone. E’ quindi un percorso che richiede impegno di tempo e sforzo da entrambe le parti. Lo scopo è quello di aiutare a trovare le proprie risposte, le proprie risorse momentaneamente seppellite e a divenire più responsabile della propria vita ; il counseling aiuta il cliente a VIVERE la propria vita invece di farsi vivere.
Il Counseling è diverso dagli altri tipi di aiuti in cui si diventa, a volte, oggetto di diagnosi e nei quali viene poi suggerito il comportamento da tenere. Il raggiungimento di un buon obiettivo è alla base dell’intero counseling.
Avere qualcuno che ascolta tutti gli aspetti della nostra situazione, può aiutare a scoprire qualcosa in più di sé. Per esempio la propria forza e la propria debolezza, i propri valori, le priorità, non solo cercando le proprie soluzioni, ma anche realizzandole.
Il Counseling aiuta ad agire per se stessi ad essere pro-attivi nei confronti della propria vita e di conseguenza favorisce e chiarisce anche i rapporti interpersonali.
Può essere utile concepire un percorso di counseling come un’opportunità per imparare ad assumersi dei rischi che, di solito, non siamo in grado di accettare facilmente nella vita di tutti i giorni perché potrebbe essere difficoltoso, strano, se non addirittura incomprensibile.
Qualsiasi tipo di approccio userà il counselor, sarà rispettoso dell’autonomia del cliente, autonomia che dovrà essere la meta per quest’ultimo: essa, infatti, lo renderà capace di fare le sue scelte, di prendere delle decisioni e di metterle in pratica.
Il Counseling non pretende di essere la risposta alle difficoltà umane, ma offre l’opportunità alle persone di esplorare vari modi di vedere la propria vita e conduce verso strade più efficaci per andare avanti.
Un counselor non cercherà di minimizzare i problemi e i disagi e rispetterà qualsiasi sforzo fatto nel tentativo di far funzionare le cose. Inoltre qualunque sia la natura del problema, non verrà dato alcun giudizio e sarà mantenuta un’assoluta confidenzialità.
Quindi: chiunque tu sia, di qualsiasi età, qualsiasi situazione o disagio tu stia affrontando, anche se sei preoccupato, confuso, se devi affrontare un cambiamento inaspettato,una crisi, una difficoltà relazionale, o se vuoi solo fare dei cambiamenti nella tua vita, può esserti utile parlare di queste cose con un operatore “estraneo”, comprensivo e ben preparato.
Un percorso di Counseling è essenzialmente un processo di crescita. Non è compito del counselor far cambiare direttamente il cliente: è il cliente che cercherà di cambiare e di sviluppare se stesso; il ruolo del counselor è quello di agevolare questa evoluzione, non prendendo decisioni al posto del cliente, suggerendo o pilotando il suo cammino, ma aiutando l’individuo ad osservare chiaramente i suoi sentimenti e le sue mete, finchè potrà assumere fiduciosamente l’auto-direzione e , come ha detto Carl Rogers … “e lasciarlo Essere…..”
e quindi ……..