Se avete praticato yoga, meditazione, tai-chi, probabilmente siete stati invitati dal vostro insegnante a concentrarvi sul momento presente, allontanando da voi ogni latro pensiero. Vivere il presente è un efficace antidoto allo stress.
Può darsi che un’eccessiva enfasi sul “qui e ora” abbia fatto nascere in voi qualche dubbio. Per esempio, avreste potuto domandarvi se ciò sia conciliabile o meno con il tipo di società in cui viviamo e con il nostro bisogno di pianificare il futuro.
Come sempre, si tratta di trovare il giusto equilibrio.
Partiamo da un concetto molto semplice: “Noi viviamo ora”. Questo è un fatto inconfutabile: il passato non c’è più, il futuro non c’è ancora, l’unico momento davvero reale è l’attimo presente.
Le persone ansiose sono tipicamente concentrate sul tempo che passa, sul tempo che non è mai abbastanza e , così entrando in un circolo vizioso bizzarramente tragico, finiscono con lo sprecare l’attimo fuggente. Non appena ne acquisiscono consapevolezza, se ne dispiacciono e l’ansia, così, non fa che aumentare.
Eppure, quando eravamo bambini, eravamo perfettamente in grado di goderci la vita. E’ con l’adolescenza che sono cominciati i guai, così poi, diventati adulti, eccoci alle prese col dover riapprendere quello che abbiamo disimparato nel corso degli anni.
Un bambino non si interroga sul futuro, semplicemente perché si affida agli adulti, quindi gli è più facile concentrarsi sul “qui e ora”. E’ questo il Paradiso terrestre, nel quale nessuno si deve pre-occupare ed è naturale apprezzare ogni momento che la vita ci regala.
IL prezzo per entrare nella condizione adulta sta proprio nella consapevolezza della morte, delle malattie, dei possibili ostacoli che incontreremo. Così, prima o poi, usciamo tutti dal Paradiso terrestre ed entriamo nella difficoltà del vivere quotidiano. Eppure è proprio questa stessa consapevolezza che ci salverà da un inutile sofferenza. Essere consapevoli della limitatezza dell’esistenza rende prezioso il nostro vivere; non potremmo apprezzare la luce se, ogni tanto, non sperimentassimo le tenebre. Non potremmo apprezzare il bene se non sapessimo che esiste anche il male. Se da bambini eravamo felici senza saperlo, ora che siamo adulti possiamo imparare a goderci ogni attimo , essendone consapevoli.
Le due nevrosi che più frequentemente si incontrano nei paesi occidentali, dove c’è maggiore agiatezza, sono l’ansia e la depressione. L’ansia, come ho già scritto in molti post, riguarda la paura del futuro, la depressione affonda spesso le proprie radici nella infelicità dell’oggi a causa di un passato insoddisfacente o di una felicità perduta che, molto probabilmente, all’epoca, nemmeno avevamo apprezzato. Lo sguardo rivolto all’indietro o troppo in avanti spesso ci impedisce di apprezzare quello che abbiamo e stiamo vivendo.
Vivere il presente significa ignorare le distrazioni e focalizzarsi su ciò che più conta, adesso.
Vorrei a questo punto sfatare una falsa credenza sul “qui e ora”. Per alcuni vivere nel presente significa inseguire i propri capricci del momento, equivale alla negazione del passato e, peggio ancora, alla mancanza di progettualità.
Proprio quando siamo infelici nel presente è il momento di guardare al passato per imparare. Si potrà, quindi, sulla base dell’esperienza, progettare il futuro. Come?
Il passato è la nostra storia. Negarlo equivarrebbe a negare una parte di noi. L’errore che spesso commettiamo è guardare TROPPO al passato: questo nega il presente e preclude ogni progresso verso il futuro. Ciò che è stato è stato e non torna più. Non possiamo cambiare il passato, ma possiamo cambiare il significato che esso ha ora per noi. Il valore del passato sta proprio, infatti, nelle lezioni che la storia ci regala.
Quello che comunemente chiamiamo “fallimento” o “errore” in realtà è solo un’esperienza che ha prodotto un risultato per noi insoddisfacente. Le esperienze perfino quelle più negative, possono essere recuperate per quello che sono in grado di insegnarci. Spesso, invece, assistiamo al ripetersi inesorabile di copioni perdenti.
Se voglio ottenere un risultato diverso da quelli ottenuti in passato, non dovrò far altro che rileggere la mia storia in chiave didattica, sfruttando gli errori di ieri per imparare a non ripeterli oggi. Come ho detto sopra, non possiamo cambiare quello che è stato, però possiamo usare quello che è stato per vivere meglio il presente e progettare un futuro migliore.
A proposito del futuro, se è vero che “del doman non c’è certezza”, perché nessuno di noi può conoscerlo a priori, è altrettanto vero che possiamo aumentare le probabilità di raggiungere quello che vogliamo, lavorando sul presente. E’ qui che entra in gioco la nostra capacità di progettare.
Definisco oggi i miei obiettivi di domani, agisco oggi per ottenere qualcosa nel futuro, mi concentro oggi su quello che voglio ottenere, e poi … mi godo il viaggio per arrivare fino alla meta desiderata.
L’elemento chiave per raggiungere un risultato soddisfacente è infatti non sprecare gli attimi che abbiamo a disposizione: voltarsi indietro quel tanto che basta per imparare, guardare avanti quel tanto che basta per impostare un progetto, quindi procedere, passare all’azione, passo dopo passo.
Così, ogni momento potrà essere assaporato per ciò che di buono ci porterà. Vivendo il presente con pienezza, sapremo accettare quello che la vita ci offrirà, senza stancarci mai di agire, con atteggiamento di apertura al cambiamento.