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Sappiamo che l’essere umano per sua natura tende a dare una spiegazione agli eventi, a interpretarli secondo modalità che variano da persona a persona. Ciascuno ha una sua particolare maniera di attribuire significati a quello che accade e lo stile interpretativo ha enormi ripercussioni sulla realtà concreta: una persona ottimista, che pensa alle avversità come passeggere, si impegna volentieri per cambiare lo stato di cose o per risolvere un problema, fiduciosa nella propria possibilità di conseguire un buon risultato; viceversa un pessimista convinto che le calamità siano dovute a cause permanenti e personali e che il fallimento riguardi la sua intera esistenza, non si darà certo da fare per superare le difficoltà, persuaso dell’inutilità di qualsiasi azione.
Attribuire un significato a quello che accade ha quindi un valore importantissimo, perché è attraverso questi significati che conosciamo e leggiamo il mondo ed esercitiamo la nostra influenza su di esso. Allo stesso modo conosciamo e leggiamo noi stessi e diamo un significato alle nostre percezioni, alle nostre emozioni e ai nostri pensieri.
Ovviamente la serenità psichica e la saggezza possono fornire un grande aiuto nell’interpretare la realtà nel modo più corretto, poiché la mente lucida e priva di pregiudizi o distorsioni è in grado di mantenere una maggiore obiettività nella lettura del mondo, fornendo anche una visione realistica delle proprie risorse, che quindi potranno essere messe a frutto nel migliore dei modi.
L’autoconsapevolezza che viene dalla serenità ci aiuta a focalizzare i problemi con tutti i loro dettagli e pertanto ci permette di predisporre una efficace strategia per risolverli o superarli. Ed è vero anche il contrario: sforzarsi di interpretare il mondo in maniera obiettiva e di conseguenza capire che si può risolvere un problema ci infonde serenità e costruisce la nostra saggezza.
Dunque, come in un circolo virtuoso, riuscire ad aggirare un ostacolo ci dà lastre capacità e aumenta la fiducia in noi stessi, rendendoci sempre più sereni nell’affrontare le varie circostanze che la vita ci mette davanti.
Non è sempre facile affrontare un’avversità con il sorriso, spesso la vita ci riserva amare sorprese e insistere con l’ottimismo potrebbe sembrare non solo forzato ma addirittura controproducente. Tuttavia, sapendo che dal significato che attribuiamo agli eventi dipende in parte il loro corso, possiamo provare almeno a limitare i danni di una sventura, focalizzando la nostra attenzione su ogni aspetto di essa che possa comunque riservare un qualche beneficio o nascondere una felice evoluzione futura.
Per fare questo serve certamente una visione chiara della realtà, ma è necessario anche essere capaci di guardare lucidamente dentro di sé e di analizzare la propria relazione con il mondo esterno. Solo così si ottiene un quadro completo del contesto in cui bisogna intervenire, tenendo conto dell’elemento fondamentale: se stessi.
Se si vuole incanalare la vita in una determinata direzione bisogna innanzitutto darle un significato (leggi qui ). Attribuire significati , oltre ad essere la nostra modalità cognitiva, è l’unica strada per riprendere in mano la propria vita e guidarla versi i propri obiettivi.
Chi ha difficoltà ad attribuire un senso alle cose e si accontenta delle informazioni preconfezionate provenienti dall’esterno, spesso si lascia vivere, subendo passivamente il corso degli eventi.
Chi invece ha il coraggio di andare sempre a fondo, di analizzare la realtà in tutti i suoi aspetti, di mettere in discussione convinzioni, certezze acquisite, opinioni, verità apparentemente incontrovertibili e infine anche se stesso, potrà dirigere la vita verso gli obiettivi desiderati, sfruttando una conoscenza del mondo sempre nuova e migliore.
Per poter guidare la propria esistenza bisogna essere capaci di un continuo dialogo con gli altri e con se stessi. Il dialogo è necessario non solo per esprimere le proprie idee e le proprie emozioni, ma soprattutto per confrontarsi con quelle altrui e comprendere opinioni diverse e contrapposte.
Il dialogo interiore e il confronto con gli altri ci portano a cercare la ragione ultima, cioè a non ostinarci sulle proprie posizioni bensì a valutare di volta in volta la spiegazione più adeguata, l’opinione più sensata, la risoluzione migliore.
La ragione ultima è quella che tiene conto del massimo numero di fattori e della massima conoscenza disponibile. Per arrivare ad essa è pertanto necessario il dialogo, che fa emergere visuali in ombra o poco conosciute e che permette di confrontare le diverse ragioni e valutare quale fra queste è la più comprensiva ed efficace per raggiungere momento per momento quella pienezza di vita che da sola dà significato a tutta la nostra esistenza .
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Liberamente tratto da: E.Giusti “Passione e saggezza” Ed.Sovera