“Per mettersi in viaggio
c’è bisogno della
nostalgia di qualcosa …..” S.Tamaro
La nostalgia fa parte della vita, come ne fa parte la memoria, dalla quale la nostalgia nasce sulla scia dei ricordi, luminosi e oscuri, dolorosi e salvifici, scintillanti e umbratili, che la nutrono.
Non c’è vita che non sia attraversata dai sentieri talora enigmatici della nostalgia, e delle sue emozioni sorelle, la malinconia, il dolore dell’anima, il rimpianto, e talora la gioia, la emozione più eterea e incorporea della nostra vita, e molte sono le forme in cui la nostalgia si manifesta nelle sue intermittenze, e nei suoi orizzonti di senso.
Andare alla ricerca delle emozioni, delle emozioni perdute, e la nostalgia lo è, non è solo compito di coloro che si occupano dei labirintici meandri della mente umana, ma di chiunque viva, nel mare sconfinato delle relazioni umane che non si comprendono, anche se spesso ci si ostina a non volerlo fare, nei loro significati se non sono ricondotte alle loro fondazioni emozionali.
Ma è sicuramente molto più facile riconoscere le fondazioni razionali dei nostri modi di essere, e di comportarci, che non quelle emozionali , del nostro sentito così camaleontico e fluido, nondimeno tuttavia necessario ad una vita che non voglia rimanere estranea ai valori di umana solidarietà oggi così in pericolo.
Ma è mai possibile vivere senza una continua riflessione sulla storia della nostra vita, sul passato che la costituisce, sulle cose che potevano essere fatte, e non lo sono state, sulle occasioni perdute, sulle ragioni delle nostre nostalgie e dei nostri rimpianti? Sì, temo sia possibile, e sia frequente, questo sfuggire al dialogo con noi stessi galleggiando in una superficie opaca insieme ai detriti di vita che vogliamo non lascino un segno.
Dialogare con se stessi, anche se magari fa male, è comunque premessa alla conoscenza di quello che siamo stati e di quello che ora siamo. Ricostruire la storia interiore della nostra vita, ripensare alle cose delle quali dovremmo avere nostalgia o rimpianto non è perdere tempo ma riflettere sul senso della nostra vita ,ed educarci a non ripetere, se è possibile, le mancanze, o gli errori del passato.
Senza ovviamente lasciarci risucchiare dalle sirene del passato, delle cose che avremmo potuto fare e non abbiamo fatto, dalle ossessioni che non ci consentono di vivere liberamente quello che sta accadendo nel presente e di accettarlo.
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Liberamente tratto da:
E.Borgna – “Il tempo e la vita” – ed.Mondadori