“Noi siamo le sole creature sulla terra che possono cambiare la propria biologia col modo in cui pensiamo e sentiamo.”Deepak Chopra
Che cosa sono i miei stati d’animo? Sono tutto ciò di cui prendo coscienza quando esco dai miei automatismi quotidiani, quando mi astraggo dall’agire e mi lascio andare all’osservazione di quanto succede dentro di me.
Gli stati d’animo sono l’eco che risuona dentro di me di quello che sto vivendo, o di quello che ho vissuto, o di quello che non ho vissuto ma mi sarebbe piaciuto vivere, o di quello che spero di vivere.
Sono anche quello che mi continua a ronzare nella testa dopo che mi sono detto: va bene, basta, smettila, non pensarci più.
Insomma gli stati d’animo sono un intero universo, sono il cuore pulsante del nostro legame con il mondo.
Dal punto di vista psicologico si potrebbero definire gli stati d’animo come contenuti mentali consci o inconsci, in cui si mescolano sensazioni fisiche, sottili emozioni e pensieri automatici,e che influenzano la maggior parte dei nostri atteggiamenti. Di solito non prestiamo loro una particolare attenzione, né ci sforziamo di capirli, o di integrarli alla nostra riflessione. Per fortuna tutto questo lo fanno per conto loro: il ruolo e l’influenza che esercitano su ciò che siamo e che facciamo sono immense.
Pensiamo a quanto ci influenzano le nostre malinconie, i nostri dispiacere. Pensiamo alle nostre collere espresse o meno, ma così spesso sproporzionate rispetto ai fatti immediati: tutto questo non proviene forse dal rimuginio di stati d’animo di risentimento, di rancore, oppure di umiliazione e di inquietudine? Stati d’animo rimuginati da tempo, e tanto più potenti quanto meno se ne è consapevoli.
I nostri stati d’animo sono qualcosa di più che pensieri o emozioni: sono la loro mescolanza. Nessuna emozione è priva di pensiero, nessun pensiero è privo del ricordo, nessun ricordo può esistere senza emozione, etc …. Gli stati d’animo sono l’espressione di quella grande commistione indissociabile di tutto ciò che succede dentro di noi e intorno a noi: un misto di emozioni e pensieri. Di corpo e di mente, di fuori e di dentro, di presente e di passato.
Questa mescolanza è ovviamente tanto ricca quanto complessa: unica, labile, sempre rinnovata, mai esattamente la stessa. Come le onde del mare.
Gli stati d’animo non sono solo un accumularsi di idee, emozioni o sensazioni ma sono anche la sintesi che operiamo automaticamente tra il dentro (stato fisico e visione del mondo) e il fuori (come reagiamo a quello che ci succede); essi collegano passato, presente e futuro in una visione coerente di insieme.
Un’altra caratteristica degli stati d’animo è che perdurano ben oltre le situazioni che li hanno giustificati o scatenati.
Per parlare dei nostri stati d’animo disponiamo di diversi termini: disposizione di spirito, umori, sentimenti . Gli inglesi parlano di feeling, mood . Un bel termine che ho trovato sfogliando vari articoli è “sentimenti di fondo” , la base, lo sfondo da cui poi emergono i nostri diversi “sentire”.
Vi sono diversi modi di accostarsi ai propri stati d’animo. Spesso dobbiamo fermarci e rimanere in ascolto del rumore di fondo; come quando passeggiamo nel bosco, ci fermiamo e tendiamo l’orecchio: allora sentiamo il vento, gli alberi, gli uccelli …. Tutti i rumori che se non restiamo in ascolto ci sfuggono. Il semplice fatto di fermarci e osservare ciò che mormora dentro di noi è sufficiente. Poi, se vogliamo andare un po’ più lontano, scendere un po’ più in profondità, potremo imparare ad ascoltare i nostri stati d’animo per esempio con la mediazione o con la scrittura del diario.
A proposito di meditazione vorrei concludere questo primo post sugli stati d’animo con una metafora a cui si ricorre sovente nella meditazione zen: la cascata.
Ognuno di noi può osservare i propri stati d’animo, restando nelle loro immediate vicinanze, come quell’uomo che, mentre camminava, si è insinuato dietro la cascata, e per un momento si è trovato al riparo tra la roccia e il torrente che precipitava, un po’ bagnato, un po’ tremante, ma protetto e privilegiato.
Uno degli obiettivi della meditazione di “piena consapevolezza” è appunto quello di mettersi per un momento da parte e guardare i propri stati d’animo che passano, scomporli, capirli. Ma senza cercare di arrestarne il flusso: a chi potrebbe venire in mente di fermare l’acqua di una cascata? ….