Amarci significa riunire tutte le parti di noi, creare un’armonia interiore. Per fare questo è necessario smettere di giudicarci e giudicare, bensì tenere conto di tutte le voci che provengono dal nostro essere e porle in dialogo fra loro. C’è già tutto dentro di noi.
Giudicare significa non amare. Ci giudichiamo essenzialmente perché non ci amiamo e soprattutto non ci accettiamo. Non accettandoci ci distacchiamo dal nostro cuore; non accettandoci non ci assumiamo l’intera responsabilità di noi stessi, ma solo di alcune parti di noi.
Imparare a sospendere il giudizio significa imparare a riconciliarsi con se stessi, significa fare un uso positivo della propria storia personale, qualunque essa sia; significa vivere gli errori come esperienze, trasformare gli sbagli in lezioni di vita.
Sospendere il giudizio significa anche creare, favorire la fiducia in noi stessi, la stima e solo con questi presupposti si può vivere consapevolmente la vita. Significa imparare finalmente che qualsiasi cosa sentiamo dentro di noi ha una ragione di essere !!!!
L’ascolto profondo delle proprie emozioni, delle proprie sensazioni e dei propri sentimenti porta alla conoscenza autentica di sé.
Creare un luogo di apertura, di comprensione benevola, di sospensione del giudizio, di accoglienza incondizionata dentro di sé è il punto di partenza verso una nuova e più significativa esistenza.
E in quest’ottica ecco che il processo diventa più importante della meta; lo scopo del viaggio di crescita interiore è il viaggiare, il “come” viaggiare, non l’arrivo o la fine del viaggio che in realtà non ci sarà mai.
Stare aperti ed in ascolto di se stessi per sentire le proprie paure, le rabbie, i dubbi, le sofferenze, le gelosie, per sentire anche le parti sgradevoli di noi, significa vivere da veri esseri umani. Il collegarci con queste parti ci aiuta a trasformare in positivo i blocchi, i complessi, le nevrosi che, anche se in modo spesso inconscio, abbiamo costruito in noi.
Le parole nuove, ma antiche sono: unione e armonia tra mente, cuore e spirito; tra corpo, psiche e anima, tra i bambini e gli adolescenti che siamo stati e gli adulti che siamo ora; tra la parte femminile e quella maschile che si trovano dentro di noi.
E’ necessario dunque saper sostare di fronte a se stessi, ma essere anche amorevoli e accoglienti nei confronti di noi stessi. Le nostre parti sgradevoli sono lì a indicarci le vie più nascoste, ma nello stesso tempo molto feconde, per conoscere noi stessi, per continuare il nostro viaggio interiore, per renderlo pieno.
Occorre conoscere la notte per poter apprezzare appieno il giorno.
Occorre conoscere la sete per poter apprezzare l’acqua.
Occorre sapere di dover morire per dare significato alla vita.
Quando non ci accettiamo per tutto quello che siamo, quando non andiamo a vedere che cosa c’è nell’altro emisfero di noi, nella parte oscura, in ombra, nascosta, siamo portati ad esprimere giudizi.
Ci sentiamo infelici, insoddisfatti, annoiati, insicuri.
Ci identifichiamo solo in una o qualche parte di noi, non ci conosciamo come unità, come armonia …
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liberamente tratto da:
V.Albisetti – I Sogni dell’anima – Ed.Paoline