Voglia di tana, di area protetta: indispensabile, in tempi difficili. Và trovata dentro di sé sviluppandola resilienza: in fisica è la capacità della materia di assorbire i colpi senza rompersi.
Ecco, certi individui sono così: capaci di andare avanti dopo batoste tremende, di cadere e rialzarsi. Oggi, una qualità ineludibile.
Per svilupparla prescrivo alcune pillole strategiche:
- Prima => Non evitare la crisi ma attraversarla. Come diceva il poeta Robert Frost: “Se vuoi venirne fuori, ci devi passare in mezzo”.
- Seconda => fare i conti con le debolezze senza nasconderle, per trasformarle in punti di forza. Per esempio chi affronta un abbandono (ma vale anche per i licenziamenti e i lutti) spesso ingoia le lacrime e ostenta sicurezza. Invece bisogna avere il coraggio di ammettere che si sta da cani: offrire di sé un’immagine reale è un atteggiamento più forte, vincente.
- Terza => sapere che la vera area protetta è il sogno. Una domanda che faccio spesso è: “Dove ti piacerebbe essere tra sette anni, a fare cosa?” . Una specie di viaggio onirico guidato che costringe a proiettare noi stessi nel futuro. Perché non è mai il momento sbagliato per sognare. Anzi, a volte sono le fantasie, le logiche non ordinarie, a rivelarsi illuminanti. E a indicarci a sorpresa la soluzione di un problema.
Giorgio Nardone, psicoterapeuta .
Fondatore con Paul Watzlawick del Centro di Terapia Strategica di Arezzo, evoluzione della scuola di Palo Alto