“ Agendo, a volte si sbaglia. Non facendo niente, si sbaglia sempre” R.Rolland
L’azione? È una parte di interiorità che si esprime….
L’autostima è certamente un rapporto con se stessi, ma si nutre d’azione. Essa può evolversi solo nelle oscillazioni con quest’ultima: riflessione e azione, azione e riflessione … E’ la respirazione stessa dell’autostima che è in gioco: essa soffoca nel solo rimuginio, nel solo ragionamento, nella sola discussione, anche se tutto ciò è lucido e intelligente.
L’azione è l’ossigeno dell’autostima. L’immobilità la rende fragile, il movimento la salva. Anche al prezzo di certi dolori: agire equivale ad esporsi, a fallire, a essere giudicati. Ma l’autostima si costruisce anche – spesso – su sogni infranti.
L’azione e l’autostima intrattengono stretti legami, in tre dimensioni principali:
- La vera autostima si rivela sempre nell’azione e nel confronto con la realtà => essa può prendere forma solo attraverso l’incontro con il fallimento e il successo, l’approvazione e il rifiuto …. Altrimenti , si riduce ad una pura “dichiarazione”, come dicono gli specialisti dei sondaggi di opinione; noi non siamo soltanto quello che proclamiamo o immaginiamo di essere; non sempre facciamo quello che annunciamo di voler fare. La verità dell’autostima si situa, anche, sul terreno della vita quotidiana, e non solo ai vertici dello spirito.
- L’azione è facilitata dall’autostima => uno dei sintomi dell’autostima fragile consiste appunto nella complessità dei rapporti con l’azione. Nelle persone con una bassa autostima, essa è temuta e respinta (è la procrastinazione), perché si ha paura di rivelarsi deboli, di lasciar trapelare i propri limiti. Oppure è cercata come mezzo per ottenere ammirazione e riconoscimento, ma tollerata solo se vincente.
- L’azione nutre, plasma, costruisce l’autostima => essa è, insieme ai legami sociali, una delle due grandi fonti di nutrimento. Tutto il resto non è altro che suggestione, nel bene e nel male.
Come agire senza troppo soffrire? Per reintrodurre nella nostra vita il movimento della vita stessa, vi sono timori che vanno respinti, abitudini che vanno messe in discussione, regole che vanno applicate: evitare di aver paura di fallire, evitare di dipendere dal successo, evitare di credere nella perfezione …..
Agire e trarre insegnamenti dall’azione rappresenta quello che si può fare di meglio per la propria autostima.
Immobili, restiamo nel nostro mondo personale. In azione, lo modifichiamo e soprattutto lo apriamo…. Arrovellarsi troppo è inefficace. Tenuta a distanza dagli insegnamenti dell’azione, l’autostima entra in tensione, si chiude in se stessa, diventa sempre più fragile. E’ grazie ai continui scambi con la vita che possiamo aspira re a costruirci, svilupparci, a espanderci, a conoscerci, non restando nel bozzolo del nostro io.
Sottraendoci al reale ci fossilizziamo. Andandogli incontro possiamo crescere. E’ l’azione che apre al mondo dandoci l’opportunità di scoprire e di realizzarsi ….